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Zelensky per Natale: ‘Abbiamo tutti un sogno, che (Putin) muoia’ – Notizie – Ansa.it

    Zelensky ha salutato gli ucraini alla vigilia di Natale, affermando che, “nonostante tutte le sofferenze che ha portate”, la Russia non è in grado di “occupare” ciò che più conta: l’unità dell’Ucraina. Zelensky ha si è anche augurato la morte di Putin, senza chiamare esplicitamente il presidente russo per nome, definendola un “sogno condiviso” degli ucraini. “Celebriamo il Natale in un momento difficile. Purtroppo, non tutti siamo a casa stasera. Purtroppo, non tutti hanno ancora una casa. E purtroppo, non tutti sono con noi stasera. Ma nonostante tutte le sofferenze portate dalla Russia, non è in grado di occupare o bombardare ciò che più conta. Questo è il nostro cuore ucraino, la nostra fiducia reciproca e la nostra unità”, ha detto Zelensky. “Oggi condividiamo tutti un sogno. Ed esprimiamo un desiderio, per tutti noi. ‘Che muoia’, ognuno di noi potrebbe pensare tra sé e sé. Ma quando ci rivolgiamo a Dio, ovviamente, chiediamo qualcosa di più grande. Chiediamo la pace per l’Ucraina. Lottiamo per essa. E preghiamo per essa. E la meritiamo”, ha detto Zelensky nel suo discorso per la vigilia.. Nel suo discorso, Zelensky ha anche affermato che in questo momento gli ucraini pregano per tutti coloro che sono in prima linea: che tornino vivi. Per tutti coloro che sono prigionieri: che tornino a casa. Per tutti i nostri eroi caduti che hanno difeso l’Ucraina a costo della loro vita. Per tutti coloro che la Russia ha costretto all’occupazione e alla fuga. Per coloro che stanno lottando ma non hanno perso l’Ucraina dentro di sé, e quindi l’Ucraina non li perderà mai”. Questo è il terzo Natale che l’Ucraina celebra il 25 dicembre, secondo il calendario gregoriano occidentale, insieme all’Occidente, dopo aver deciso due anni fa di abbandonare il calendario giuliano antico di molte altre chiese ortodosse, come quella russa, che celebrano invece il Natale il 7 gennaio.

    L’Ucraina resta in costante contatto con gli Stati Uniti e guarda con interesse alla prosecuzione dei lavori per raggiungere un accordo di pace. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky, ribadendo che Kiev “non è mai stata e non sarà mai un ostacolo alla pace”.

    Il capo dello Stato ha detto di attendersi oggi una risposta di Mosca all’ultima versione della bozza di proposta concordata tra Washington e Kiev, dopo i colloqui del fine settimana a Miami che hanno portato all’elaborazione di un piano in 20 punti. “Riceveremo la risposta russa dopo che la parte americana avrà parlato con loro”, ha spiegato ai giornalisti.

    Per approfondire Agenzia ANSA Il nuovo piano Usa-Ucraina in 20 punti per porre fine alla guerra – Notizie – Ansa.it Il documento delineato da Zelensky, manca il consenso sui territori e Zaporizhzhia (ANSA)

    Secondo l’ultima versione del piano Usa-Ucraina, il Paese organizzerà le elezioni presidenziali il prima possibile dopo la firma dell’accordo per porre fine all’invasione russa. Un punto del documento inviato a Mosca prevede infatti che “l’Ucraina deve tenere le elezioni il prima possibile dopo la firma dell’accordo”.

    Permangono però divergenze con Washington su alcune questioni chiave, tra cui i territori e la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il piano americano prevede una gestione congiunta dell’impianto da parte di Ucraina, Stati Uniti e Russia, ipotesi giudicata da Kiev “inappropriata e non del tutto realistica”. È stata inoltre manifestata disponibilità a un incontro a livello di leader con gli Stati Uniti per affrontare i nodi più delicati.

    Sul fronte Nato, è stato chiarito che l’ultima versione del piano non richiede a Kiev di rinunciare formalmente all’adesione all’Alleanza atlantica. “Spetta alla Nato decidere”, è stato sottolineato, ricordando che l’Ucraina non intende modificare la Costituzione per inserire una clausola di non adesione.

    Infine, il piano prevede il congelamento del fronte lungo le linee attuali e l’avvio di discussioni sulla creazione di zone demilitarizzate. La linea di contatto alla data dell’accordo verrebbe riconosciuta come dispiegamento de facto delle truppe, mentre un gruppo di lavoro dovrebbe definire il ridispiegamento delle forze e i parametri di eventuali future zone economiche speciali.

    Il viceministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, ha dichiarato che Mosca e Washington hanno opinioni molto simili su quale potrebbe essere il quadro per gli accordi per una soluzione della crisi ucraina. “A quanto ho capito, c’è una somiglianza significativa nelle loro opinioni”, ha affermato in un’intervista a Interfax commentando le recenti dichiarazioni secondo cui Russia e Stati Uniti sarebbero sulla soglia di una soluzione ucraina.

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    “Questo non dovrebbe essere inteso come l’aspettativa che venga firmato un pacchetto di documenti in questo momento”, ha dichiarato il viceministro. “Ma se confrontiamo la situazione prima dell’arrivo dell’amministrazione Trump alla Casa Bianca con quella attuale, questo è un passo avanti significativo”, ha aggiunto Ryabkov.

    Volodymyr Zelensky apre alla possibilità di una zona demilitarizzata nell’est dell’Ucraina nell’ambito di un possibile accordo di pace con la Russia.
    Secondo quanto riportano il Financial Times e il New York Times, il presidente ucraino è pronto a ritirare le sue truppe dalle aree della regione orientale del Donetsk sotto il controllo di Kiev e a trasformarle in una zona demilitarizzata. L’offerta di Zelensky è subordinata alla condizione che la Russia ritiri le proprie truppe da un’area di territorio di pari estensione nel Donetsk.
    “Le aree da cui le nostre truppe di ritirerebbero sarebbero sotto la nostra amministrazione perché si tratterebbe di un’area economica libera e ci deve essere qualcuno responsabile”, ha detto Zelensky spiegando che il formato dell’area economica libera è un compromesso fra Mosca che vuole che Kiev ceda il Donbass e l’Ucraina che rifiuta di cedere il suo territorio.

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