Almeno 10 civili, tra cui almeno un giornalista, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti nelle prime ore di oggi negli attacchi aerei israeliani in diverse zone di Gaza, inclusa una tenda per la stampa vicino all’ospedale Nasser a Khan Younis. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, mentre altri media della Striscia parlano di 17 vittime.
Secondo i media israeliani nell’attacco è rimasto ferito anche il giornalista che la mattina del 7 ottobre 2023 è entrato con i terroristi in Israele documentando l’assalto, una sua foto in cui il defunto leader di Hamas Yahya Sinwar lo abbraccia e lo bacia era diventata virale sui media palestinesi e israeliani.
Secondo Hamas almeno 57 persone sono state uccise e altre 137 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Dal 18 marzo scorso, giorno in cui l’Idf ha ripreso i bombardamenti nella Striscia, i morti sono 1.391 e 3.434 i feriti. Dal 7 ottobre 2023 il bilancio è di 50.752 vittime e 115.475 feriti.
Il portavoce in lingua araba dell’Idf avevadiffuso un nuovo avviso di evacuazione per i residenti della Striscia che si trovano nei quartieri di a-Sahaba, a-Samah, a-Zawaida e a-Salah nella città di Deir al-Balah, al centro di Gaza. “Questo è un avviso prima dei raid. Attaccheremo con forza qualsiasi area utilizzata per il lancio di razzi”.
Intanto il ministero della Sanità libanese ha annunciato che una persona è stata uccisa durante un attacco israeliano nel sud del Libano. “L’attacco condotto da un drone nemico israeliano sul villaggio di Taybeh (vicino al confine, ndr) ha provocato la morte di un cittadino”.
Il presidente francese Emmanuel Macron, in visita al Cairo, ha organizzato una teleconferenza su Gaza con il presidente statunitense Donald Trump, il suo omologo egiziano Abdel Fattah al Sisi e il re di Giordania Abdallah II. “Su iniziativa del presidente della Repubblica, oggi è stata organizzata una telefonata con il presidente Trump” e gli altri leader “per discutere della situazione a Gaza”, ha dichiarato l’Eliseo.
Macron con Sisi e re Abdallah: ‘a Gaza governi l’Anp’
“La governance e il mantenimento dell’ordine e della sicurezza a Gaza, così come nell’insieme dei territori palestinesi, deve essere esclusivamente sotto l’egida di un’Autorità nazionale palestinese”, l’Anp, “rafforzata e che goda di un sostegno regionale e internazionale forte”: lo hanno dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron, quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re Abdallah II di Giordania in un comunicato congiunto emesso dopo un vertice trilaterale al Cairo in cui hanno chiesto un “immediato ritorno al cessate il fuoco”.
La dichiarazione, che riprende l”indicazione di estromettere Hamas dal potere di Gaza contenuta nel piano adottato dalla Lega araba su impulso egiziano, viene rilanciata dall’agenzia Mena. Circa il cessate il fuoco, i tre leader sollecitano il rispetto dell’intesa firmata il 19 gennaio, quella che prevedeva la “liberazione di tutti gli ostaggi e detenuti” e la “garanzia della sicurezza di tutti”, ricorda la dichiarazione. Macron, Sisi e Abdallah hanno ribadito che la “protezione dei civili e degli operatori umanitari”, insieme alla “garanzia di un accesso completo agli aiuti”, sono “obblighi” previsti dal “diritto internazionale” e dal “diritto internazionale umanitario”. I leader hanno espresso la loro “grave preoccupazione” per il peggioramento della situazione umanitaria in Cisgiordania e a “Gerusalemme Est”, condannando “tutte le misure unilaterali” che compromettono la “possibilità di una soluzione a due Stati” e aumentano le tensioni.
Mezzaluna Rossa, indagine internazionale sui medici uccisi
La Mezzaluna Rossa palestinese ha chiesto un’indagine internazionale sull’uccisione a Gaza dei 15 medici palestinesi il mese scorso da parte dell’esercito israeliano.
“Ci sono domande molto significative sull’intervento dell’esercito israeliano. Ecco perché sono urgenti e necessarie indagini e accertamenti nei confronti dei responsabili”. Lo ha detto Christian Wagner, portavoce del ministero degli Esteri tedesco, sulle accuse definite “scioccanti e terribili” in base alle quali le forze israeliane avrebbero consapevolmente aperto il fuoco su un convoglio di ambulanze in un attacco in cui sono morti quindici operatori umanitari a Gaza il 23 marzo. Indagare a fondo sull’incidente sarà “una questione che in ultima analisi inciderà sulla credibilità dello Stato di diritto israeliano”, ha detto Wagner.
Hamas: ‘490 bambini uccisi a Gaza dall’Idf in 20 giorni’
Le forze israeliane hanno ucciso 490 bambini palestinesi nella Striscia di Gaza negli ultimi 20 giorni: lo denuncia l’ufficio stampa di Gaza gestito da Hamas. Si tratta di “uno dei crimini più orribili contro l’umanità nei tempi moderni”, si legge in un comunicato, in cui Israele viene accusato di continuare a compiere brutali massacri contro civili indifesi.
“Negli ultimi venti giorni, Israele ha commesso uno scioccante atto di genocidio contro l’infanzia, con 490 bambini martirizzati in una serie di attacchi barbarici.Questo porta il numero totale di martiri durante questo periodo a 1.350”, conclude la milizia.
‘Idf ha creato una kill zone attorno a Gaza’
All’indomani dei massacri del 7 ottobre 2023, l’esercito israeliano ha avviato un’operazione per “radere al suolo enormi distese di terra all’interno del perimetro di Gaza e ha ordinato alle truppe di trasformare l’area in una ‘kill zone’ dove chiunque è un bersaglio”: lo scrivono i veterani dell’Idf del gruppo Breaking the Silence, in un rapporto pubblicato oggi e citato dal Guardian, che ha intervistato alcuni dei militari in servizio che hanno rivelato l’operazione.
I soldati “affermano di aver ricevuto l’ordine di distruggere case, fabbriche e terreni agricoli a circa 1 chilometro all’interno del perimetro di Gaza per creare una zona cuscinetto”. Uno di loro sostiene che l’area ora “sembra Hiroshima”.
Il rapporto, intitolato ‘The Perimeter’ sostiene che lo scopo dichiarato del piano era quello di creare una chiara linea di fuoco per l’Idf, per identificare e uccidere i militanti palestinesi. “Questo spazio non doveva avere raccolti, strutture o persone. Quasi ogni oggetto, installazione infrastrutturale e struttura all’interno del perimetro è stato demolito”, racconta un testimone.
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