Aula del Senato quasi piena per l’informativa del ministro degli Esteri, Antonio Tajani sulla situazione a Gaza. Il ministro sta replicando l’intervento fatto in mattinata alla Camera che finora è stato applaudito, solo dai gruppi di maggioranza, nei passaggi sull’impegno dell’Italia per il popolo di Gaza. In aula accanto a Tajani ci sono i ministri Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento), Eugenia Roccella (Famiglia), Anna Maria Bernini (Università), Roberto Calderoli (Autonomie), Elisabetta Casellati (Riforme), Daniela Santanché (Turismo).
“Chiedo un minuto di silenzio per le vittime civili innocenti israeliane e palestinesi”. L’ha detto il ministro degli esteri, Antonio Tajani, nell’aula del Senato prima di iniziare la sua informativa sulla situazione a Gaza.
“Nel fine settimana sono entrati a Gaza attraverso il Valico di Kerem Shalom anche i 15 camion italiani che abbiamo donato al Programma Alimentare Mondiale. La distribuzione degli aiuti è più efficace se affidata a un’organizzazione multilaterale piuttosto che a una privata” ha detto Tajani, dopo che Israele ha affidato la distribuzione degli aiuti all’organizzazione privata Gaza Humanitarian foundation.
Sul tema delle armi vendute a Israele “questo governo sin da subito ha avuto un’approccio particolarmente restrittivo, sospendendo tutte le licenze per l’esportazione a partire dal 7 ottobre, nonostante le forti sollecitazioni. Le cifre parlano da sole: dai 28 milioni del Conte 1 eravamo a 9,9 milioni nel 2023, prima della sospensione” ha aggiunto.
“Il dialogo resta la via maestra. A quanti vorrebbero isolare Israele, ad esempio richiamando l’ambasciatore, voglio chiedere direttamente: quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare la porta aperta al dialogo? È essenziale mantenere aperto ogni canale con le autorità israeliane, incluso quello dell’accordo di Associazione con l’Unione Europea” ha detto Tajani replicando alle critiche dell’opposizione che alla Camera ha chiesto di passare dalle parole ai fatti rispetto al comportamento del governo Netanyahu a Gaza. L’accordo di associazione Ue-Israele “è un formato che in questi mesi si è rivelato prezioso, permettendoci di affrontare, in modo franco e diretto, e appunto, anche critico, questioni di grande rilevanza politica, economica e di sicurezza. Per questo abbiamo deciso, insieme alla Germania e ad altri 9 Stati membri dell’Unione, di non recidere questo canale di dialogo”.
L’intervento alla Camera
“La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili“. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell’informativa alla Camera. “I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato”.
“Lo voglio ribadire chiaramente: l’unica prospettiva possibile per la pace, l’obiettivo irrinunciabile resta l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza” ha detto Tajani evidenziando che l’Italia sta lavorando “con un’azione a 360 gradi con tutti i nostri Partner, a partire da quelli europei e dal segretario di Stato Rubio, con cui stiamo portando avanti un’intensa azione diplomatica per riannodare i fili del dialogo e fermare la catastrofe”. “Vorrei condividere anche qui la mia forte preoccupazione per i rigurgiti di antisemitismo a cui assistiamo in questi giorni. Episodi vergognosi come il cartello appeso in un negozio a Milano non possono essere derubricati a fatto di cronaca. Perfino la Senatrice Liliana Segre, a cui vanno tutta la mia solidarietà è stata oggetto di incredibili, aberranti insulti antisemiti“. “Non si possono far ricadere sugli ebrei le azioni del Governo israeliano! Mai più! Nessuno, dovrà mai più avere paura perché ebreo”.
Applauso di tutta l’Aula della Camera alla citazione del ministro della senatrice Liliana Segre e degli attacchi da lei subiti. Poco dopo, però, alla citazione del ministro del “virus dell’antisemitismo”, fatta rivolgendo lo sguardo verso i banchi dell’opposizione, si sono registrate alcune scintille in Aula tra il ministro e alcuni deputati dei gruppi di Avs e M5s.
“Voglio ribadirlo anche oggi in quest’Aula con la massima chiarezza: l’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile. Per questo sosteniamo con convinzione il piano arabo a guida egiziana per la ripresa e alla ricostruzione della Striscia, che è incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato”. “Come ho ribadito più volte insieme al ministro Crosetto, l’Italia – spiega Tajani – è pronta a contribuire a un’eventuale missione internazionale di mantenimento della pace nella Striscia di Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e a guida araba. Siamo convinti che il ruolo dei Paesi arabi moderati sia la chiave di volta per costruire una nuova architettura politica e di sicurezza nella regione”.
“Chi dice che il governo sta ignorando la crisi di Gaza, offende la verità, ma soprattutto offende i tanti italiani che in un’azione di sistema coordinata dal governo, che non ha eguali tra i nostri partner, hanno offerto il proprio contributo concreto a favore della popolazione palestinese”. “Nel fine settimana – afferma Tajani – sono entrati a Gaza attraverso il Valico di Kerem Shalom anche i 15 camion italiani che abbiamo donato al Programma Alimentare Mondiale e che abbiamo fatto uscire dal porto di Ashdod. Sappiamo che questo non è sufficiente, continuiamo a lavorare affinché l’afflusso di aiuti venga intensificato, attraverso ulteriori azioni concrete sul terreno. È con i fatti che si aiutano i palestinesi. Non con i proclami o la demagogia”. Grazie all’iniziativa Food for Gaza, ricorda il vicepremier, “da marzo dello scorso anno abbiamo fatto arrivare nella Striscia oltre 110 tonnellate di aiuti alimentari, sanitari e beni di prima necessità”. L’Italia è “anche tra i principali governi occidentali ad aver dispiegato operazioni di evacuazione da Gaza. Abbiamo consentito a oltre 700 persone di lasciare la Striscia, tra cittadini italiani, italo-palestinesi, detentori di permesso di soggiorno e loro familiari diretti. Proprio in queste ore stiamo portando a termine una nuova evacuazione da Gaza di 31 palestinesi, parenti di cittadini italiani o detentori di permesso di soggiorno”. In costante contatto con il patriarcato latino di Gerusalemme del Cardinale Pizzaballa e la Comunità Papa Giovanni XXIII di don Aldo Bonaiuto, l’Italia è riuscita a soccorrere feriti. “A oggi, 133 piccoli pazienti e relative famiglie, per un totale di 393 persone, sono stati curati in strutture italiane”.
“Il governo non ha mai abbassato la guardia sui comportamenti del governo israeliano che abbiamo ritenuto meritevoli di censura. Penso a quando – afferma Tajani – l’esercito israeliano è arrivato a sparare anche dentro la parrocchia cattolica di Gaza, a dicembre 2023. Lo abbiamo detto subito con forza: non era lì che si nascondevano i terroristi di Hamas. Oppure penso anche a quando abbiamo condannato l’attacco contro gli operatori umanitari di World Central Kitchen di aprile dello scorso anno, o le operazioni militari che hanno reso complicatissima anche la campagna per la vaccinazione dei bambini contro la poliomielite, in cui anche l’Italia è stata in prima fila a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
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