Lascia l’incarico il legale della coppia anglo-australiana che vive nel bosco a Palmoli, per i troppi no ricevuti alle soluzioni proposte finora a Nathan e Catherine. Che già in passato, emerge ora, si erano opposti all’intervento dei servizi sociali. Lei era fuggita a Bologna con i figli lo scorso anno, senza lasciare tracce, rendendosi irreperibile per un paio di mesi, per paura che le portassero via i figli, mentre lui dalla casa nel bosco la copriva.
Sull’ordinanza di allontanamento decisa dal Tribunale dei Minori dell’Aquila è intervenuto al question time della Camera il ministro della Giustizia Carlo Nordio, sottolineando di essere pronto ad esercitare i poteri che gli sono stati conferiti dalla legge “laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare”.
L’ormai ex legale della coppia, Giovanni Angelucci, ha alzato bandiera bianca di fronte all’ennesimo rifiuto di Nathan alle richieste fatte per sostenere il ricorso in appello contro l’ordinanza di allontanamento. L’avvocato aveva organizzato per oggi anche un appuntamento con una psicologa psicoterapeuta infantile specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale per fornire supporto alla coppia, ma alla fine ha ritenuto “doveroso e necessario rinunciare al mandato difensivo, non potendo in tutta coscienza e nel rispetto della deontologia professionale impostare una difesa monca e non aderente alla linea difensiva che io avevo indicato e concordato già da tempo con i miei assistiti”.
Secondo quanto riferito dal legale ieri Nathan si è reso indisponibile a effettuare un sopralluogo di un’abitazione nelle vicinanze del casolare della famiglia, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona, per poi rifiutare di sottoscrivere il deposito al Genio Civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile, ritenuto troppo impattante; infine ha rifiutato la proposta di una ditta che voleva effettuare gratuitamente i lavori al casolare. Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, ha rilanciato nuovamente la proposta di ospitare la famiglia in una abitazione vicina al loro casolare dotata di tutti i comfort “perché ci sembra un’ottima soluzione per iniziare a rispondere a tutte le criticità evidenziate dal Tribunale dei minorenni”.
Ora ad occuparsi del ricorso, da presentare entro sabato 29 novembre, saranno gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas del foro di Chieti. In attesa che tutti gli atti richiesti dal ministero della Giustizia – frutto di un procedimento di circa 13 mesi di indagini – giungano a destinazione, sia il Guardasigilli che la ministra Roccella hanno espresso perplessità sul provvedimento di allontanamento.
Per Nordio si tratta di “una misura estrema alla quale ricorrere dopo aver valutato attentamente le ripercussioni che un simile provvedimento possono produrre sul benessere psicofisico del minore”.
Perplessa anche la ministra Roccella, perché “l’ordinanza dice con chiarezza che questo gesto pesante è stato deciso perché i bambini soffrivano di mancanza di confronto col gruppo dei pari, della socializzazione. Il gruppo dei pari è fondamentale, è importantissimo, ma anche i genitori lo sono”.
Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari è tornato a ribadire che esistono “situazioni di bambini molto più estreme, come quelli costretti a fare accattonaggio, piccoli furti o a vivere in contesti degradati come quelli dei campi rom e si è sempre immaginato che fosse peggio per il bambino essere tolto alla famiglia”.
Attesa e silenzio avvolgono la casa famiglia dove, ormai da quasi una settimana, sono ospitati i tre figli minori e la mamma, che deve però seguire le indicazioni della magistratura. Nella struttura vige il massimo riserbo per tutelare non solo i minori, ma anche gli altri ospiti della casa da media e giornalisti. “I piccoli stanno bene, sono sereni in buone condizioni di salute e, nonostante si trovino in una situazione per loro completamente nuova, affrontano questo passaggio con equilibrio”. È quanto riferito dalla Garante regionale per l’infanzia, Alessandra De Febis, al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Avvocato della famiglia del bosco: hanno rifiutato casa e progetto
La decisione dell’avvocato Giovanni Angelucci di rimettere il mandato difensivo della ‘famiglia del bosco’ sarebbe maturata in seguito agli ennesimi rifiuti da parte dei coniugi alle proposte suggerite dal legale. “Ieri avrei dovuto incontrarlo nuovamente nel pomeriggio per eseguire insieme il sopralluogo di un’abitazione distante pochi chilometri dalla loro, messa a disposizione a titolo gratuito da un imprenditore nel campo della ristorazione di Ortona originario di Palmoli. Tale soluzione si aggiungeva a quella proposta dal sindaco Masciulli. Tuttavia – scrive l’avvocato -, nessuna delle due ipotesi pare andasse bene ai coniugi Trevallion-Birmingham, tanto che nessun incontro vi è stato nella giornata di ieri”. “A ciò si aggiunga – sottolinea l’avvocato – che sempre nella giornata di ieri avrei dovuto raccogliere anche un’altra firma da Nathan per procedere con il deposito presso il genio civile del progetto di ristrutturazione straordinaria dell’immobile, ma per quanto riferitomi dagli interessati simili lavori sarebbero stati per loro troppo invasivi ed impattanti, sicché hanno ritenuto di non firmare né acconsentire al deposito del progetto già predisposto dal tecnico di fiducia. Peraltro, sempre nella mattinata di ieri un geometra del posto che si era messo in contatto con il sottoscritto avvocato, si è recato presso la ‘casa del bosco’ insieme ad un rappresentante della ditta Ssap San Salvo Appalti Spa disposta ad eseguire i lavori di ristrutturazione a sue cure e spese: tuttavia pare che pure questa offerta sia stata respinta dal signor Trevallion”.
Nordio: ‘Pronto a esercitare poteri’
Quella della famiglia nel bosco di Palmoli “è una situazione che va considerata con estrema attenzione, bilanciando gli interessi degli uni e degli altri ed è chiaro che laddove dovessero emergere profili di rilievo disciplinare eserciterei i poteri che mi sono stati conferiti dalla legge”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time della Camera. “Ho provveduto ad approfondire subito la vicenda tramite l’ispettorato chiedendo l’invio integrale di tutti gli atti che non sono ancora pervenuti”.
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