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I medici israeliani: ‘La palestinese morta a Pisa aveva la leucemia’ – Notizie – Ansa.it

    Morta per una leucemia o, invece, perché malnutrita. Campeggiano tesi diverse, contrastanti, sulla causa del decesso della 20enne palestinese Marah Zuhri, evacuata con volo umanitario del Governo italiano, poi deceduta nella città toscana meno di 24 ore dopo l’arrivo in aeroporto e il ricovero al Santa Chiara di Pisa.

     

    “Aveva una leucemia grave”, si fa sapere domenica da Israele escludendo la morte indotta da malnutrizione, cioè per ‘fame’ come sostiene chi accusa Tel Aviv del conflitto a Gaza. “Non è risultata nessuna leucemia ma c’è altra patologia, non diagnosticata; da noi non c’è stato il tempo approfondire gli accertamenti perché la giovane è morta subito”, si spiega invece dall’ospedale di Pisa. Nosocomio dove sulla salma non viene fatto il ‘riscontro diagnostico post mortem’ che è l’autopsia clinica con cui i medici cercano spiegazioni scientifiche ispezionando la salma di un paziente. “Hanno voluto così i familiari, per motivi religiosi”, si apprende dall’ospedale. Intanto la salma è a Medicina Legale a disposizione dell’autorità giudiziaria, che, forse, potrebbe decidere di fare un’autopsia di valore medico legale anche se Marah è arrivata come paziente e non si ravvisa un’ipotesi di reato a cui intestare un eventuale fascicolo di indagine. Comunque sia, alla sua morte, qui in Italia, si è parlato di una paziente malnutrita. Ma il Cogat, l’ente israeliano per il coordinamento delle attività nei Territori, non ci sta e afferma proprio oggi che “Marah Zuhri, 20 anni, soffriva di leucemia”. “Le autorità italiane – ricostruisce Cogat su X – contattarono Israele chiedendo l’evacuazione di Marah ‘a causa della sua malattia’ e Israele acconsentì”.

     

    Semmai, critica il Cogat, “l’evacuazione della 20enne avrebbe potuto avvenire prima poiché avevamo proposto diverse date”, “Israele – rivendica l’organismo – facilita il trasferimento medico dei pazienti” “mentre Hamas continua cinicamente a sfruttarli per i suoi programmi contorti”. Evacuata da Gaza con la 46/a Aerobrigata, accompagnata dalla madre, la 20enne è stata portata al reparto di Ematologia proprio sull’indicazione medica di leucemia data ai sanitari pisani. Gli accertamenti hanno escluso la malattia oncologica leucemica ma non c’è stato il tempo di sciogliere altri dubbi. Spiega la professoressa Sara Galimberti, direttrice di Ematologia all’Aou pisana: “Forse aveva una malattia mai diagnosticata”, “era da molto tempo in completo allettamento”, “è arrivata qui con ipotesi di leucemia acuta molto grave che però, dopo le indagini diagnostiche, non ci è risultata”, “le cellule ‘cattive'”, per quell’ipotesi, “non sono state documentate”. “Avevamo quella notte iniziato una terapia ad hoc” per la leucemia che “‘abbiamo subito sospeso – prosegue Galimberti – quando abbiamo avuto i risultati dei test citofluorimetrici molecolari, esami specifici per diagnosticare la malattia” leucemica. “La paziente era estremamente defedata, in condizioni di completo allettamento – sottolinea l’ematologa -, non una situazione di qualche giorno ma da molto tempo. Condizione dovuta ad una malattia probabilmente sottostante, misdiagnosticata o mai diagnosticata”.

     

    Inoltre Marah “aveva diversi parametri alterati di tipo coagulativo ma anche proteine molto basse”, “abbiamo iniziato subito una nutrizione ipercalorica ad hoc”, “abbiamo dato supporto trasfusionale”. Non è bastato: nel pomeriggio di Ferragosto è andata in crisi respiratoria acuta, poi in arresto cardiaco ed è morta. I dubbi restano: leucemia, o morta per la malnutrizione che avrebbe aggravato una patologia non scoperta ancora dai medici di Gaza? Gli specialisti pisani si fermano qui. “Abbiamo deciso di rispettare in accordo con la direzione e le autorità competenti la religione di questa famiglia. Per la loro religione” il riscontro post mortem “è una problematica importante – conclude Galimberti – Questo non avrebbe cambiato la realtà dei fatti e così abbiamo deciso tutti insieme di non procedere”.

    Medico: ’20enne Gaza forse aveva malattia mai diagnosticata’ ‘

     “E’ arrivata con l’ipotesi di una leucemia acuta molto grave che però, dopo le opportune indagini, abbiamo dimostrato non avesse. Abbiamo per quella notte iniziato una terapia ad hoc che però abbiamo subito sospeso quando abbiamo avuto i risultati dei test citofluorimetrici molecolari, dei test specifici per diagnosticare la malattia”. Lo spiega la professoressa Sara Galimberti, direttrice dell’Unità Operativa di ematologia dell’Aou Pisana, sulle condizioni cliniche di Marah Abu Zuhri, la giovane arrivata a Pisa da Gaza con un volo umanitario e ricoverata nel suo reparto. “La paziente era estremamente defedata, in condizioni di completo allettamento pure avendo 19 anni, questa non è una situazione in cui versava da qualche giorno ma da molto tempo. Una condizione dovuta ad una malattia probabilmente sottostante, misdiagnosticata o mai diagnosticata – spiega la professoressa Galimberti – Marah aveva diversi parametri alterati di tipo coagulativo ma anche proteine molto basse e per questo abbiamo subito fatto una consulenza col nutrizionista e iniziato subito una nutrizione ipercalorica ad hoc”.

    Tutto questo però non è bastato. Nel pomeriggio di Ferragosto, intorno alle 14,45 le condizioni della ragazza sono precipitate. “La saturazione dell’ossigeno è peggiorata, il medico di guardia ha attivato il rescue team e la rianimatrice l’ha intubata ma è andata in arresto cardiaco – continua – Marah è morta per una crisi respiratoria acuta ed arresto cardiaco”. La giovane palestinese era arrivata da Gaza con la madre presente in reparto al momento del decesso. La famiglia non ha autorizzato l’autopsia.

    “Per la loro religione il riscontro post mortem è una problematica importante – conclude Galimberti – questo non avrebbe cambiato la realtà dei fatti e così abbiamo deciso tutti insieme di accondiscendere a questa richiesta”.

    Medico ’20enne Gaza forse aveva malattia mai diagnosticata’

     

    Amici d’Israele ‘la 20enne di Gaza non è morta di malnutrizione’ 

    La vicenda che più sconcerta è che si voglia strumentalizzare la morte della ragazza palestinese giunta da Gaza in Toscana per le cure mediche e che è deceduta a causa di leucemia (e non di malnutrizione come invece intendono tanto Giani quanto Falchi)”. Così l’associazione fiorentina Amici di Israele, che contesta, in una nota, “radicalmente le posizioni espresse dal presidente della Regione Eugenio Giani e dalle assurde richieste formulate ieri dall’ex sindaco di Sesto Fiorentino e oggi candidato al Consiglio Regionale, Lorenzo Falchi” nei commenti da loro espressi dopo la morte a Pisa della 20enne palestinese Marah Abu Zuhri, evacuata da Gaza e ricoverata all’ospedale di Cisanello in condizioni di grave deperimento clinico. “Ormai – commenta Kishore Bombaci – siamo in campagna elettorale ed è evidente come tanto Giani quanto Falchi vogliano strumentalizzare il conflitto arabo israeliano a fini propagandistici. Non stupisce l’ennesima ricostruzione operata da Giani circa il presunto genocidio a danni dei palestinesi stante che essa si pone in linea di continuità con la narrazione ormai imperante che c’è a sinistra”, “che egualmente va combattuta in quanto falsa sotto ogni aspetto”. Inoltre, aggiunge, “è del tutto assurdo chiedere la rimozione del console Marco Carrai dalla presidenza della Fondazione Meyer come fa l’ex sindaco di Sesto Fiorentino. Siamo innanzi all’ennesimo tentativo di personalizzazione contro il console Carrai fatto di bugie e attacchi insensati. Ci chiediamo – continua Bombaci – che cosa c’entri Carrai con la triste vicenda di quella ragazza. Sarebbe il caso di smetterla di dare addosso al console onorario di Israele in un atteggiamento che diventa quasi persecutorio e persino pericoloso”. L’Associazione Fiorentina Amici di Israele “invita la politica a non strumentalizzare le tragedie per incrementare consenso personale”.

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