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Germania, Afd ‘di estrema destra’, ricorso contro i Servizi. Confermato Pistorius alla Difesa, nasce il governo Merz – Europa – Ansa.it

    Il governo tedesco è pronto e adesso tutti i nomi sono ufficiali. Nella squadra dei socialdemocratici ci sono diversi visi nuovi e una conferma tanto prevedibile quanto importante: il ministro della Difesa sarà l’uscente Boris Pistorius. L’uomo che non è riuscito a strappare il timone ad Olaf Scholz, ricandidatosi alla partita per la cancelleria a febbraio finita con una clamorosa sconfitta. E l’unico reduce del cosiddetto ‘Semaforo’, l’esecutivo rosso-verde-giallo naufragato in anticipo in Germania, a causa dell’uscita dei Liberali. Un profilo apprezzatissimo, nella Repubblica federale, dove per mesi è stato il politico dai consensi personali più alti, e un sostenitore dell’appoggio a Kiev. La squadra inizierà a lavorare subito e la Germania sarà di nuovo in grado di “far sentire la sua voce, in Europa e nel mondo”, ha assicurato Friedrich Merz, che sarà eletto cancelliere domani al Bundestag. In serata, intanto, il cancelliere uscente si congederà col tradizionale saluto solenne al ministero della Difesa, dove la banda della Bundeswehr suonerà tre brani da lui scelti. Scholz ha voluto i Beatles, Bach e ‘Respect’, nella versione di Aretha Franlklin: per lasciare con la parola con cui vinse nel 2021.

    Il nuovo governo avrà 18 ministri, uno più del precedente, fra cui otto donne, e tre delegati in quota est. L’età media si alza (53,1 rispetto a 50,4), nonostante la scelta di Klingbeil di puntare su diversi under quaranta, lasciando fuori pezzi grossi come l’ex ministro del Lavoro Hubertus Heil e la sua copresidente Saskia Esken, ultimamente molto avversata nel partito. Entreranno invece l’ex presidente del Bundestag Baerbel Bas, nuova ministra del Lavoro, l’ex giudice Stafenie Hubig, 56 anni, ministra della Giustizia, Verena Hubertz, 36, andrà all’Edilizia, Carsten Schneider, vicepresidente del gruppo parlamentare dell’Spd avrà l’Ambiente. Reem Alabali Radovan, 35 anni, sarà ministra dello Sviluppo, Elisabeth Kaiser, ministro di Stato e delegato a Migrazione Rifugiati e Integrazione e Natalie Pawik, 32 anni, ministro di Stato con delega alla Germania dell’Est.

    “Questo Paese vuole un governo che si metta subito al lavoro ed è quello che abbiamo intenzione di fare – ha detto Merz prima della firma pubblica del patto di coalizione -. Abbiamo una squadra che ha forza e competenze, determinata ad implementare i piani e fare in modo che le cose in Germania vadano bene. Mi rivolgo ai nostri concittadini: da domani avrete un governo che con riforme e investimenti porterà con decisione di nuovo avanti il Paese. Un governo affidabile, che prende sul serio le preoccupazioni della gente. E un governo la cui voce sarà sentita in Europa e nel mondo”. “Non saremo un Semaforo 2.0, ma neanche la vecchia GroKo”, ha detto dal canto suo il leader della Csu bavarese Markus Soeder. Mentre proprio il suo ministro di punta, Alexander Dobrindt, titolare degli Interni, ha già fatto la prima mossa, lasciando trapelare dalla Bild che il viaggio di un aereo carico di rifugiati atteso dal Sudan giovedì prossimo in Germania è stato disdetto: il neoministro vuole verificare i programmi di accoglienza e porvi subito un freno, si legge sul tabloid. Intanto proprio sulla questione dei migranti, fra le più spinose per accordare le voci dei futuri alleati, Klingbeil ha ricordato: “La Germania è e resta un paese di immigrazione, Chi vive qui e si integra appartiene al paese”.

    I partiti della piccola Grosse Koalition, come ormai viene definita fra l’ironia e l’amarezza, dovranno innanzitutto affrontare il problema dei consensi crescenti dell’ultradestra di Afd, che ha già superato anche la Cdu-Csu, e il dibattito su un’eventuale messa al bando, rilanciato dalla classificazione di partito “di estrema destra” dei Servizi interni. 

    Per approfondire Agenzia ANSA Tegola su Afd, per i servizi tedeschi è di estrema destra. Rubio: ‘Tirannia mascherata’, Berlino: ‘Questa è democrazia’ – Notizie – Ansa.it Vance: ‘La Germania ha ricostruito il muro di Berlino’ (ANSA)

     

    Afd ricorre contro gli 007, scontro Berlino-Washington. La Germania contro Vance che ha evocato un nuovo ‘Muro’

    di Fernando D’Aniello
    “Abuso del potere statale per combattere ed escludere l’opposizione”: è l’accusa rivolta ai servizi segreti interni tedeschi da Alice Weidel e Tino Chrupalla, co-presidenti di Alternative für Deutschland (Afd), annunciando ricorso contro la decisione dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV) che ha classificato il loro partito di “estrema destra”. Una decisione considerata “sproporzionata” e che è stata criticata anche fuori dai confini della Germania. Con l’ultradestra tedesca che ha ottenuto di nuovo la solidarietà dell’amministrazione Trump.

    Il vicepresidente statunitense, J.D. Vance, ha infatti parlato di un “nuovo muro”, mentre il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha scritto su X: “Questa non è democrazia: è tirannia mascherata”. Immediata la reazione del ministero degli esteri tedesco: “La nostra storia ci ha insegnato che l’estremismo di destra deve essere fermato”.

    Lo scontro sembra destinato a inasprirsi. Troppo diverso è il modo di intendere la libertà: se negli Stati Uniti è possibile organizzare anche manifestazioni chiaramente razziste, perché si ritiene illegittimo limitare la libertà di opinione e di manifestazione del pensiero, la Germania, proprio in ragione della sua storia, ha regole più stringenti, spesso incomprensibili per gli statunitensi. Lo stesso Ufficio federale per la protezione della Costituzione rappresenta un’istituzione che non ha eguali nel mondo occidentale.

    Weidel inoltre denuncia come il rapporto dei servizi, che non dovrebbe essere pubblico, sia comunque a disposizione di alcuni giornali. La prova di una giustizia piegata alla politica – attacca Afd – proprio quando secondo alcuni sondaggi è diventata la prima forza politica. La decisione dei servizi crea comunque una serie di problemi. Se Afd è davvero un partito di estrema destra, cosa fare con i suoi iscritti che ricoprono cariche pubbliche o incarichi statali? Negli anni Settanta nella Germania occidentale fu emanato, ad esempio, un decreto che impediva agli estremisti di ricoprire incarichi dello Stato, come l’insegnamento nelle scuole. È questa una conseguenza immaginabile anche per gli iscritti di Afd?

    Ma la questione si fa scottante soprattutto dal punto di vista politico: i Verdi hanno già detto che vogliono compiere un passo ulteriore, vale a dire vietare il partito. Una misura che richiede l’attivazione del Parlamento o del governo ma la decisione finale tocca alla Corte costituzionale. Alexander Dobrindt, da domani ministro dell’Interno, è scettico sul divieto e crede che tocchi alla politica far ricredere gli elettori, strappandoli ad Afd.

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