Sono i film italiani a dominare nei numeri fra i vincitori alla 20/a edizione della Festa del Cinema di Roma, sia nel giudizio degli spettatori che della giuria con quattro riconoscimenti. Il premio come miglior film va però all’anglo/franco/taiwanese La Mia Famiglia A Taipei di Shih-Ching Tsou (in sala a Natale con I Wonder Pictures), che ha a lungo collaborato con Sean Baker (qui cosceneggiatore, produttore e montatore). È la storia del ritorno di una famiglia in una città che è insieme luogo di memoria e di rinascita.
“La decisione sui premi è stata difficile, perché la selezione era veramente incredibile. È stata fatta con grande, grande cura” dice sul red carpet Paola Cortellesi, presidente del concorso Progressive Cinema. “Abbiamo avuto l’opportunità e il grande stimolo di dibattere subito dopo ogni film che abbiamo sempre visto, sempre tutti insieme. Questa è una cosa bellissima. Mi mancherà vedere tre film al giorno, perché credo che ormai siamo così abituati a farlo, però è bellissimo discuterne subito e parlarne, mettere sul piatto i vari punti di vista per poi prendere una decisione”. A margine c’è spazio per un commento sui tagli al cinema in manovra: “Si spegne lo stimolo culturale, si spegne un Paese, per questo ieri eravamo qui con le maestranze, perché il cinema è fatto da migliaia di lavoratori, che devono essere sostenuti come le altre categorie”, sottolinea Cortellesi.
L’anno scorso l’attrice conquistava proprio alla Festa, con la sua opera prima da regista diventata un fenomeno al botteghino, C’è Ancora Domani, il Premio Del Pubblico Terna vinto anche quest’anno da un film italiano, il documentario Roberto Rossellini – Più Di Una Vita di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti. Miglior attrice è Jasmine Trinca per Gli Occhi degli Altri di Andrea De Sica, ispirato al delitto Casati Stampa.
“Abbiamo tutti una fortuna, perché il cinema ci costringe all’empatia – commenta Trinca sul palco in una cerimonia di premiazione condotta da Ema Stokholma – ci costringe a stare seduti, a guardare che le cose accadano e che le cose esistano. Ad ascoltare la voce, la voce di qualcuno, la voce di una bambina di sei anni che viene ammazzata da gente disumana in Palestina, come la voce di una donna, che cerca nel proprio corpo, nel proprio desiderio, la voglia di libertà e di emancipazione. E quindi il mio pensiero è veramente per tutte le donne che questa voce l’hanno trovata, per quelle che non pensavano di averla, per quelle che, mentre la cercavano, sono state zittite da uomini violenti”.
Miglior attore è l’intenso Anson Boon con la favola dark sulla famiglia Good Boy di Jan Komasa, Il premio speciale della giuria va al cast di 40 secondi, il film di Vincenzo Alfieri sulle 24 ore che hanno preceduto l’omicidio di Willy Monteiro, qui interpretato da Justin De Vivo. “Per me che sono agli inizi ricevere questo riconoscimento è un’emozione – dice De Vivo sul palco insieme agli altri attori -. Interpretare Willy è stata un’avventura molto intensa perché è stato un ragazzo che non si è voltato dall’altra parte”.
Fra gli altri riconoscimenti, il premio per il miglior documentario va a Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky, su due soldate volontarie soccorritrici impegnate sul fronte ucraino, mentre quello per l’opera prima a Tienimi Presente di Alberto Palmiero: “Dedico il film a tutte le persone che stanno cercando il loro posto nel mondo il film è stato fatto per voi”.
Un momento polemico l’ha assicurato Alireza Khatami, vincitore per la migliore sceneggiatura di The Things You Kill.
Il regista ha accusato i festival del cinema di essere stati creati come uno strumento statale per servire gli interessi del potere coloniale”. E ha aggiunto: “Non scambiamo il vostro blando razzismo per neutralità, non esiste neutralità quando si parla di genocidio (come a Gaza, ndr)”.
La Festa del cinema si chiude ufficialmente il 26 ottobre ma già sono arrivati i numeri della 20/a edizione: totale presenze 116.503 (+6%); biglietti emessi (pubblico e accreditati) 82.000; accrediti 4.337; ingressi eventi gratuiti 29.007; biglietti sale in città 5.496; totale articoli stampa, web e internazionali 12.423; articoli nazionali e locali 1.401; articoli web 10.088 e articoli internazionali 717. Per la 21/a edizione, appuntamento dal 14 al 25 ottobre 2026.
Ecco i vincitori della ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si chiusa stasera
Concorso Progressive Cinema – Miglior Film: Left-Handed Girl (La Mia Famiglia a Taipei) di Shih-Ching Tsou
Gran Premio della Giuria: NINO di Pauline Loquès
Miglior regia: Wang Tong per Chang ye jiang jin (Wild Nights, Tamed Beasts)
Miglior sceneggiatura: Alireza Khatami per The Things You Kill
Miglior attrice – Premio “Monica Vitti“: Jasmine Trinca per Gli occhi degli altri
Miglior attore – Premio “Vittorio Gassman“: Anson Boon per Good Boy
Premio speciale della Giuria: al cast del film 40 Secondi Miglior Opera Prima Poste Italiane – Tienimi Presente di Alberto Palmiero (sezione Freestyle) È stata inoltre assegnata una Menzione speciale agli attori Samuel Bottomley e Séamus McLean Ross per California Schemin’ di James McAvoy.
Premio Miglior Documentario – Cuba & Alaska di Yegor Troyanovsky (Proiezioni Speciali) È stata inoltre assegnata una Menzione speciale al documentario Le Chant des forêts di Vincent Munier.
Premio del Pubblico Terna Fra i titoli del Concorso Progressive Cinema, gli spettatori hanno assegnato il Premio del Pubblico Terna al film: – Roberto Rossellini – Più Di Una Vita di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti
Gualtieri, la Festa di Roma ha segnato una presenza nella città
“Volevo esprimere un ringraziamento a tutta la festa, a Salvo Nastasi a Paola Malanga, a Paola Cortellesi, alle giurie e a tutte le persone che ci hanno lavorato perché quest’anno la Festa è stata straordinaria, ha veramente segnato una presenza nella città, ha coinvolto tantissimo le romane e i romani, ma veramente è stata una presenza che ha irradiato tanta arte, tanta cultura, tanta bellezza e tanta visione del mondo”. Lo dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri alla fine della premiazione della Festa del cinema di Roma
“Noi vi siamo grati perché era quello che volevamo per questi venti anni, non solo dei record numerici, ma tanta qualità e tanta capacità di essere una festa al tempo stesso popolare, diffusa, ma con grandissima attenzione al mondo, alle sue contraddizioni, ai suoi problemi, agli autori dipendenti, a tanti Paesi e a tanti punti di vista”.
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