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Borghi delle Marche, un patrimonio che rinasce: tra storia, bellezza e futuro – Magazine – ANSA.it

    Le Marche sono terra di paesaggi, colline e borghi senza tempo, scrigni di cultura, identità e memoria collettiva. E negli ultimi anni questi luoghi stanno vivendo una stagione di vera rigenerazione. Non solo restauro e valorizzazione, ma nuova vita sociale, nuove economie e una visione condivisa di futuro. In questa direzione si colloca l’impegno della Regione Marche con il progetto “Borgo accogliente”, che punta a rafforzare la rete dell’ospitalità sostenibile e valorizzare il patrimonio diffuso marchigiano; è articolato su due linee di intervento: una più infrastrutturale, l’altra più culturale e partecipativa. I Comuni hanno fatto squadra, presentando progetti unitari, condivisi e innovativi. Un cambio di passo importante che coinvolge cittadini, associazioni, imprese e scuole, puntando a un modello di sviluppo sostenibile e legato ai territori. Il magazine racconta alcune di queste storie: territori, borghi, prospettive diverse che mostrano come, nel cuore delle Marche, si stia scrivendo una nuova narrazione. Dai paesi dei Sibillini alle colline maceratesi, tra vie medievali, musei, parchi e taverne, riaffiorano energie, idee e comunità. Un viaggio che è solo all’inizio, ma che ha già la forza di una rinascita.

     


    Citazione






    Le Marche con le parole di Carlo Bo








    C’è qualcosa di magico e indefinito nelle Marche. Quando vi avvicinate a uno dei suoi centri abitati, ecco che vi trovate a fare i conti sempre e soltanto con la luce che investe e solleva le città

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    Nelle Marche 2,7 milioni di arrivi e 11,8 milioni presenze nel 2024, +13% sul 2019

    Nel 2024 le Marche hanno registrato 2,7 milioni di arrivi turistici (+12,7% sul 2019) e quasi 11,8 milioni di presenze (+13,4%), superando i livelli pre-pandemia. Meta più gettonata Senigallia (Ancona) con oltre 225mila arrivi, più di un milione di presenze, seguita da Pesaro e San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno). Decisivo il turismo internazionale: 506mila arrivi e oltre 2,2 milioni di presenze, in crescita del +15% sul 2023 e del +28% sul 2019. La spesa complessiva dei visitatori stranieri ha toccato 441 milioni di euro, ponendo la regione al secondo posto in Italia per variazione positiva. L’aeroporto di Ancona è entrato nella top 10 italiana per crescita, sfiorando il record assoluto, con +8% di passeggeri a gennaio 2025 rispetto allo stesso mese 2024. Le Marche contano inoltre 32 “Borghi più belli d’Italia”, terza regione per numero, e 9.699 imprese turistiche con 54.100 addetti. Nel primo trimestre 2025, occupazione nel commercio e turismo in crescita del +1,5%, con entrate previste per l’estate +12,1% (sopra la media nazionale). La spesa dei turisti stranieri pesa sul Pil regionale per lo 0,94% annuo, in aumento del 46,7% fino a marzo 2025.

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    Gradara, San Ginesio e Ripatransone, la strategia dei tre borghi ‘arancioni’

    Tre borghi “arancioni” delle Marche, tre province diverse, un unico progetto da un milione di euro per un nuovo modello di accoglienza diffusa. San Ginesio (Macerata), Gradara (Pesaro Urbino) e Ripatransone (Ascoli Piceno), tutti insigniti della “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, che premia la qualità turistico-ambientale, sono i protagonisti di un’iniziativa finanziata dal bando regionale Borgo Accogliente. Il progetto prevede interventi su due linee: la prima, riservata ai Comuni, per la riqualificazione di spazi e strutture pubbliche; la seconda, destinata alle imprese locali di ospitalità, ristorazione e accoglienza turistica, con contributi a fondo perduto per investimenti e potenziamento dell’offerta. L’obiettivo è creare un sistema integrato e replicabile, capace di unire riqualificazione urbana, sostegno all’imprenditorialità e nuove forme di ospitalità come l’albergo diffuso. “Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di cooperazione tra istituzioni e territori – ha commentato il presidente della Regione, Francesco Acquaroli – e rafforza il gioco di squadra tra borghi non confinanti, puntando sulla qualità della vita, la bellezza e l’identità delle Marche”. Tra le azioni principali, la rifunzionalizzazione di edifici pubblici per servizi di supporto all’accoglienza, punti informativi e logistici, la valorizzazione di percorsi culturali e naturalistici e spazi dedicati alla promozione dei prodotti tipici. A Gradara nascerà un punto unico di prenotazione per l’albergo diffuso, con un angolo commerciale e la riqualificazione della “Passeggiata degli innamorati”. Ripatransone interverrà sull’area medievale delle Fonti e su percorsi turistici, incentivando anche la mobilità alternativa. “I nostri borghi non sono solo destinazioni turistiche – dichiarano congiuntamente i sindaci Giuliano Ciabocco, Filippo Gasperi e Alessandro Lucciarini De Vincenzi – ma luoghi vivi, dove storia e comunità si incontrano. Con questo progetto vogliamo offrire un’accoglienza autentica, sostenibile e capace di generare sviluppo per tutto il territorio”.

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    Sarnano, Gualdo, Penna San Giovanni, Sant’Angelo in Pontano

     È un progetto che intreccia natura, cultura e spiritualità quello che coinvolge i borghi di Sarnano, Gualdo, Penna San Giovanni e Sant’Angelo in Pontano. Un’area interna fragile del Maceratese ma ricca di risorse, attraversata dai sentieri dei monti Sibillini e da secoli di storia. Qui si sta realizzando una vera e propria rinascita territoriale dal basso. Sarnano punta sulla rigenerazione del parco del Serafino, un’area verde nel cuore del paese che diventerà un luogo per il benessere, lo sport e la socialità. A Gualdo si lavora per riqualificare il teatro comunale e il museo dell’emigrazione, mentre a Penna San Giovanni sarà restituito alla comunità lo storico parco delle rimembranze, con percorsi sensoriali e aree inclusive per bambini e famiglie. Sant’Angelo in Pontano, invece, punta sulla rigenerazione del centro storico, con un sistema di accessi semplificati, percorsi turistici e spazi per eventi. Il filo rosso è la volontà di creare un modello di accoglienza sostenibile e identitaria, fondato sul paesaggio,

    sull’autenticità dei luoghi e su un patrimonio culturale spesso sommerso ma ricchissimo. Il coinvolgimento delle comunità è stato ampio: dai giovani agli anziani, dalle scuole alle imprese agricole, passando per le parrocchie e le associazioni del territorio. Il progetto include anche la valorizzazione della spiritualità francescana e benedettina, con itinerari tematici, laboratori e percorsi esperienziali. I quattro comuni, diversi per vocazione ma legati da un senso comune di appartenenza montana, stanno creando una nuova alleanza territoriale che punta sulla qualità della vita, la tutela ambientale e la valorizzazione delle piccole economie locali. L’obiettivo non è solo attrarre visitatori, ma rendere desiderabile restare, vivere, crescere qui. È la montagna che non si arrende, che guarda avanti e che, con passo lento ma determinato, ricostruisce il proprio futuro partendo da ciò che ha di più prezioso: le persone e i luoghi.

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    Loro Piceno, borgo vivo tra storia e comunità

    A Loro Piceno, borgo di origine medievale immerso nelle colline maceratesi, la tradizione incontra il futuro. Il progetto “Borgo accogliente” ha acceso una nuova vitalità nel centro storico, focalizzandosi sul recupero di Palazzo Simonelli, destinato a diventare un luogo aperto per mostre, laboratori e attività partecipate. Il cuore del progetto è la valorizzazione della memoria collettiva: dagli antichi mestieri alla tradizione del vino cotto, raccontata oggi anche attraverso installazioni, percorsi sensoriali e il coinvolgimento delle scuole. Una parte significativa riguarda anche le cantine scavate nel tufo, che tornano protagoniste come spazi culturali e identitari. Tutto ruota attorno a un’idea chiara: ricucire il legame tra le persone e i luoghi, tra giovani e memoria, tra ospitalità e radici. Loro Piceno scommette così su un’accoglienza autentica e sulla partecipazione attiva, trasformandosi in un piccolo ma ambizioso laboratorio di rigenerazione territoriale.

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