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Addio a Pippo Baudo. ”L’ho inventato io”, il tormentone-omaggio – Tv – Ansa.it

    Sarà il Teatro delle Vittorie, uno dei luoghi che lo hanno visto tante volte protagonista, ad accogliere il feretro di Pippo Baudo per un ultimo saluto da parte del pubblico che lo ha tanto amato nel corso della sua sessantennale ed eccezionale carriera. Con questo tributo, voluto dai vertici Rai in accordo con i suoi famigliari, sono anche stati stabiliti gli orari di apertura della camera ardente: dalle 10 di lunedì 18 agosto fino alle 20 (salvo prolungarsi per permettere alle persone ancora in fila di accedere); dalle 9 fino alle 12 di martedì 19 agosto. 

    I funerali – comunica sempre Viale Mazzini – si terranno nella sua amata Militello Val di Catania, il 20 agosto alle ore 16 nella Chiesa di Santa Maria della Stella.  Dalle 15.30 alle 18.10, il Tg1 trasmetterà in diretta le esequie dalla Chiesa di Santa Maria della Stella

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    ”L’ho inventato io”, il tormentone-omaggio a Baudo (di Elisabetta Stefanelli)

     ”Volevo fare l’attore me ero negato, mi perdevo il personaggio: il primo atto ero un vecchio, al secondo ringiovanivo un po’, al terzo un bambino”. Pippo Baudo trovò presto la strada della nascente televisione e con la sua poliedricità, il carattere, la professionalità fu non solo creatore di spettacoli ma insuperabile talent scout tanto che alla sua scomparsa il tormentone di chi gli rende omaggio è quello che lui stesso aveva lanciato: ”l’ho inventato io”. 

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    ”Caro Pippo, ora che comparirai al Supremo cerca di non dire ‘l’ho scoperto io”’, con immenso affetto scherza Beppe Grillo che da lui fu scoperto in un teatro off a Milano negli anni Settanta. Spiega da parte sua Carlo Conti che con la morte di ‘Superpippo’ “se ne va un pezzo di storia, ma con la consapevolezza che tutto quello che ci ha insegnato resta, così come restano tutti i talenti, i cantanti, i comici che ha scoperto.

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    Tanti lo ringraziano perchè li ha lanciati, da Giorgia a Lorella Cuccarini, da Simona Ventura ad Alba Parietti, con dichiarazioni commosse e Baglioni dice ”ci ha scoperti tutti lui”. Ma Sabrina Ferilli spiega che per lei ha un merito straordinario. ”Noi professionisti dello spettacolo dobbiamo sempre a chi ci dà grandi possibilità, di fare cose che restano, cose riuscite, artisticamente o per riscontro di pubblico. Dipendiamo da cosa facciamo e da cosa ci viene proposto e chi ci chiama, ci dirige, ci contatta. Ma non bisogna dimenticare, anzi bisogna dare un posto d’onore – aggiunge – a tutti quelli che poi invece ti chiamano quando non sei nessuno, quando fai parte di un mondo che è anonimo. Baudo per la tv fece questo per me a Sanremo, come Garinei e Giovannini per il teatro, così come Ferreri e Virzì per il cinema. È per questo che dico che Pippo Baudo è stato un uomo estremamente importante per me, mi ha preso che non ero nessuno e mi ha dato la possibilità di calcare la scena, non una scena qualunque, ma quella di Sanremo quando faceva 30 e 40 milioni di spettatori. Quindi per quanto mi riguarda Pippo ha un merito straordinario nei miei confronti”.

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    Come recita il titolo della celebre commedia scritta per lui da Garinei & Giovannini, L’uomo che inventò la televisione, così come la facciamo ancora”. Ma lui la faceva meglio, sostengono tutti in coro. Roberto Benigni sottolinea, che ”con lui e grazie a lui momenti di spettacolo televisivo prodigiosi, di un’allegria sfrenata e di una gioia incontenibile. Bravissimo. Un grande professionista. Grazie caro Pippo”.

     

     

    Per Orietta Berti è stato ”Un vero pioniere e inventore della tv di oggi. Talmente tanti i ricordi vissuti con il caro Pippo: da Settevoci a metà anni ’60 (entrambi giovanissimi), alla sua intuizione con i teatri tenda che facemmo insieme con il Circo Triberti a Milano in piazza Duomo per selezionare le voci nuove e ospitare grandi personaggi a Canzonissima, Un disco per l’estate e fino ai tanti Sanremo insieme. Ricordo poi il Sanremo del 1992 insieme a Giorgio Faletti”.

     

     

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    La passione musicale di Baudo, si sa, spaziava dal pop all’opera. Cecilia Bartoli fu portata al grande successo da Baudo, quando nel 1988 la portò alla ribalta del grande pubblico a Fantastico. ”Noi artisti e tutta l’Italia gli dobbiamo la nostra più profonda gratitudine!”, dice oggi il mezzosoprano.

     

     

    ”Avere successo, non è che sia facile ma è una cosa che può succedere ma mantenerlo è il difficile”, diceva spesso Pippo Baudo nelle interviste. E lui ci è riuscito proprio con questa capacità di rinnovarsi continuamente che oggi tutti gli riconoscono. A suo avviso infatti la vera dote di un conduttore doveva essere l’intelligenza. E ricordandolo in tanti sottolineano il suo carattere.

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    ”Era attento, curioso, appassionato, laborioso, versatile, spiritoso, colto, meticoloso. Era tante cose, molte di più delle tante che ha fatto”, dice Claudio Baglioni. Per Alba Parietti, ”Maestro di tutti: duro, esigente, ma capace di dare enormi possibilità”.

     

     

    Tra i quattro grandi della tv, certifica Maria De Filippi che sottoscrive le parole di Enrico Mentana nel suo saluto a Pippo Baudo. ”Penso che Enrico abbia usato le parole più eleganti e giuste su Pippo. Mentana che scrive: ”Pippo Baudo con Mike, Mina, Corrado e Enzo Tortora, facile oggi dire ‘una tv che non c’è più’. Per noi che prima di tutto da spettatori abbiamo conosciuto e apprezzato quei giganti di un’epoca che è finita, ma non è superabile, una vuoto che si riempie di ricordi”. Lui il feretro di Mike, come ricorda commossa la moglie Daniela, lo portò a spalla nel giorno del funerale in un omaggio che oggi tanti in coro rendono a Pippo. 

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