Se ne è andato quasi in punta di piedi, all’improvviso, lasciando agli italiani il ricordo di quel suo sorriso gentile, leggermente ironico, che aveva contribuito a quella “chimica” magica che lega i personaggi dello spettacolo all’amore del loro pubblico. Peppe Vessicchio è morto, all’improvviso, a Roma, all’ospedale San Camillo, a causa delle complicazioni di una grave polmonite interstiziale. Aveva solo 69 anni.
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, direttore d’orchestra, arrangiatore, punto di riferimento della musica leggera italiana, era noto soprattutto per il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo, dove diresse per decenni le più grandi orchestre e accompagnato artisti entrati nella storia della canzone italiana. Nel cuore degli italiani era lui la bacchetta di Sanremo: quando non c’era, mancava uno degli ingredienti principali della manifestazione canora di cui era presenza costante a partire dal 1990. E con cui, da direttore d’orchestra, aveva vinto quattro edizioni, l’ultima con Roberto Vecchioni, con Chiamami ancora amore. Nel 2022, ad esempio, aveva dovuto dare forfait per alcune sere per essere risultato positivo al Covid: quando tornò a dirigere, il pubblico lo accolse con un’ovazione. Anche l’anno successivo il teatro Ariston lo omaggiò con una standing ovation quando il maestro, che non era previsto accompagnasse gli artisti in gara, tornò in scena per dirigere ‘a quattro mani’ con Enrico Melozzi Destinazione paradiso, eseguita da Gianluca Grignani con Arisa.
Sono solo alcuni dei tanti episodi di amore del pubblico, per alcune edizioni del festival rimasto “orfano” della sua bacchetta. Tra la Rai e il maestro i rapporti si erano raffreddati anche a causa di una controversia (gli erano stati negati i diritti relativi all’utilizzo di musiche da lui composte e interpretate per il programma La prova del cuoco) da lui poi vinta ad agosto 2023.
Di fan ne aveva tanti, e non solo tra il suo pubblico. Il suo piglio riservato ma autorevole gli aveva regalato il rispetto reverenziale dei colleghi musicisti. Da Morandi a Baglioni, da Ron a De Piscopo, da Gino Paoli a Rita Pavone, solo per citarne alcuni, tutti rendono omaggio alle doti del collega. Ma era molto amato anche tra conduttori e personalità dello spettacolo, da Fiorello ad Amadeus e Fazio, fino ad arrivare a Luciana Littizzetto, la sua più grande ammiratrice, amica e compagna di ‘marachelle’: “gli ho tagliato la barba a Sanremo, l’ho sposato, ho fatto la Befana e lui Babbo Natale…” racconta l’attrice.
La simpatia che suscitava era tale che lui stesso quasi non se ne capacitava: “Non so che dire, stupiscono anche me l’affetto e le attenzioni che mi vengono rivolte e qualunque spiegazione io cerchi di dare, potrei peccare di presunzione.
Posso però presumere di riuscire a trasmettere l’amore e la passione che metto in quello che faccio” si scherniva già nel 2016 quando in periodo festival furoreggiava l’hashtag #uscitevessicchio. La stessa passione per la musica lo aveva spinto ad abbracciare altri progetti per avvicinare il pubblico alle note. Da poco era uscito nelle librerie un suo libro (Bravo Bravissimo! Mozart e la musica raccontata ai ragazzi) dedicato ai giovani, e non solo: un suo contributo alla diffusione, alla comprensione, all’ascolto e alla cultura musicale. A marzo invece avrebbe dato il via ad un tour con Ron: ‘Ecco che incontro l’anima’, in cui avrebbe curato gli arrangiamenti del repertorio del musicista e diretto la compagine orchestrale.
“Stavamo lavorando già agli arrangiamenti delle canzoni: lo stava facendo anche in questi giorni in ospedale, ci sentivamo e parlavamo di musica” racconta Ron riconoscendogli la capacità di parlare e comporre con grande sapienza. “C’è una canzone che ho scritto, si chiama L’uomo delle stelle. Lui l’amava tanto da condividerla con me sul palco dell’Ariston. A lui vorrei dedicarla in questo momento”.
La famiglia ha chiesto riserbo. I funerali di Vessicchio si svolgeranno in forma strettamente privata.
Tanti i ricordi dal mondo della musica a quello della tv alla politica.
“Un artista di grande cultura musicale che ha dato tanto e che ci mancherà. ‘Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio’ non era solo una frase: era casa, era Italia. Buon viaggio”, ha scritto sui social la premier Giorgia Meloni.
“Sono incredulo e sconvolto. Lo aspettavo per il libro su Mozart a Che Tempo Che Fa. Si è preoccupato di avvisarmi che avrebbe rimandato di un paio di settimane per una brutta tosse, con la consueta gentilezza”, ha detto all’ANSA Fabio Fazio. “Un uomo dolce e gentile. Un amico. Un grande musicista”, è il ricordo di Fazio. “Un uomo che ha sempre colto il lato giocoso dello spettacolo. Ho tanti ricordi con lui e Luciana. Ci legavano una stima sincera e un’amicizia autentica. Sono senza parole”, conclude il conduttore.
“Desidero esprimere, a nome mio personale e del Senato della Repubblica, profondo cordoglio per la scomparsa di Vessicchio, figura amatissima e simbolo della tradizione musicale italiana. Con la sua sensibilità artistica e la sua inesauribile passione ha saputo unire generazioni, portando la musica nel cuore di tutti – ha scritto su Facebook il presidente del Senato Ignazio La Russa -. Alla sua famiglia, ai colleghi e a quanti ne hanno apprezzato il talento e l’umanità, giungano le più sentite condoglianze”.
“Con il maestro Vessicchio se ne va un altro grande protagonista del festival di Sanremo e della musica italiana. Con il suo carattere, la sua immagine, il suo carisma e la sua professionalità era diventato un’istituzione”, è il ricordo di Carlo Conti. “Per alcuni anni – dice Conti all’ANSA – ho avuto il privilegio di condividere con lui anche le scelte musicali per lo Zecchino d’Oro ed ho avuto l’occasione di apprezzare da vicino la grande competenza. Dobbiamo essere grati per il suo importante contributo alla musica italiana ed al successo di tanti artisti”.
“Non ci credo. Non ci voglio credere. Tesoro musica bella”. Così Luciana Littizzetto ha ricordato Vessicchio. L’attrice ha sempre dimostrato un grande affetto per il direttore d’orchestra più amato del festival di Sanremo. Negli annali il siparietto dell’edizione 2013 quando, dopo aver diretto Elio e le Storie Tese, Vessicchio fu a sedersi su una sedia per esaudire un desiderio di Littizzetto: qualche pelo della barba, come “souvenir di Sanremo”. E Vessicchio si prestò al taglio in diretta.
“Un grandissimo musicista e bellissima persona. Stento ancora a crederci. Sentite condoglianze alla famiglia. E che la terra le sia lieve, Maestro”, scrive sui social Rita Pavone.
Gianni Morandi: “La tua professionalità, la la tua umanità e il tuo sorriso resteranno sempre con noi. Ciao Peppe”.
“Ti abbiamo amato tutti. Ciao Maestro”, così sui social il saluto di Fiorello.
Gino Paoli: “Abbiamo lavorato insieme diverse volte. Gli chiesi proprio io di iniziare a fare arrangiamenti, e da lì si è rivelato un grande musicista e un arrangiatore straordinario. Dal punto di vista umano era una persona meravigliosa. Non si è mai creduto chissà chi… Era semplice nelle sue cose, e proprio per questo andavamo molto d’accordo e abbiamo fatto un lungo percorso insieme”. “Per me sarà sempre quel simpatico ragazzo talentuoso, e nel panorama di oggi si sentirà ancora di più la mancanza di una figura così”, conclude l’artista.
“Se ne è andato un fratello. In un momento importante per lui e per me: c’eravamo rivisti quasi un anno fa al Paladozza di Bologna e, nel silenzio di un camerino, c’eravamo guardati negli occhi e poi…una gran risata. ‘E se facessimo una tournée insieme? Che ne dici?’, rispose immediatamente di sì”. Così Ron ricorda Vessicchio e racconta del progetto ideato con il maestro, Ecco che incontro l’anima, prima collaborazione dal vivo tra i due artisti, che sarebbe partito a marzo 2026. “Questo progetto si stava realizzando e, il prossimo marzo, avremmo iniziato la nostra avventura, i concerti con orchestra, stavamo lavorando già agli arrangiamenti delle canzoni: lo stava facendo anche in questi giorni in ospedale, ci sentivamo e parlavamo di musica. Abbiamo condiviso tantissimi momenti dove la musica, appunto, era tutto per entrambi. Mi sono fidato di lui sempre! Sapeva parlare e comporre con una grande sapienza. C’è una canzone che ho scritto, si chiama ‘L ‘uomo delle stelle’, lui l’amava tanto da condividerla con me sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo. A lui vorrei dedicarla in questo momento”.
“La scomparsa del Maestro Vessicchio è per me un dolore forte e improvviso. Ci conoscevamo da 30 anni e fino a pochi giorni fa abbiamo riso e scherzato, in onda e dietro le quinte. Mancherai tanto a tutti. Ciao Peppe”, scrive Amadeus su Instagram. Sui social intanto spopola il video di Sanremo 2023, guidato proprio da Amadeus, quando Vessicchio diresse a sorpresa, “a quattro mani”, con Enrico Melozzi, “Destinazione paradiso”, eseguita da Gianluca Grignani con Arisa. In precedenza aveva detto: “Non ci sarò”. Invece poi salì sul palco, accolto dall’ovazione del pubblico.
“Buon viaggio Maestro. Sei stato un gran musicista e un uomo gentile. Anche quando ti sbagliavano il nome”. Così Claudio Baglioni.
“È difficile crederci. Mi sembra impossibile. Mi vengono in mente i tuoi occhi sempre sorridenti e comprensivi. Occhi che esprimevano saggezza, autorevolezza, gli occhi di un grande Maestro, non solo d’orchestra ma di vita. Ti sorrido e tu sorridi a mezza bocca come sempre. Ti voglio bene”. Così Maria De Filippi dice addio sui social a Vessicchio. L’ultima apparizione del maestro in tv, il 27 settembre, è stata a Tu sì que vales, con il brano Mille di Fedez e Orietta Berti cantato in duetto con la conduttrice, rispettivamente nei panni del rapper e della cantante. Uno show diventato virale.
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