IL PUNTO
Quasi 200.000 persone hanno marciato a Budapest, secondo gli organizzatori, un’affluenza senza precedenti per la marcia del Pride ungherese, nonostante il divieto imposto dal Primo Ministro nazionalista Viktor Orbán. “Stimiamo il numero di persone presenti tra 180.000 e 200.000. È difficile stimare il numero esatto perché non c’è mai stata così tanta gente al Budapest Pride”, ha dichiarato all’AFP la presidente dell’evento Viktoria Radvanyi. Anche il sindaco verde di Budapest, Gergely Karacsony, ha elogiato l’affluenza record. “Grazie, Viktor Orbán, per aver promosso una società più tollerante”, ha ironizzato su Facebook.
16:16
‘Onda Pride’, in Italia 6 cortei in contemporanea con Budapest
Mentre una delegazione di Arcigay partecipa al Pride vietato di Budapest, sono sei i cortei che, nella giornata in cui si celebra l’anniversario dei moti di Stonewall, attraverseranno le città per l’Onda Pride, la grande manifestazione nazionale organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni locali e nazionali.
Sfila oggi a Bologna il Rivolta Pride, con appuntamento alle 15:30 ai Giardini Margherita, mentre a Bolzano debutta il Südtirol Pride, con ritrovo alle 15 partenza in Piazza Verdi; il Milano Pride ha fissato il suo concentramento alle 15 in via Vittorio Pisani mentre il Salerno Pride partirà alle 17:30 da Corso Vittorio Emanuele; in Sardegna sfila il Sassari Pride con raduno alle 17 in piazza Università, domani toccherà alla Sicilia con il Ragusa Pride: partenza alle 18:30 da Porto Venere.
Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay attualmente a Budapest con la delegazione italiana, rileva che “mentre qui resistiamo al vergognoso divieto imposto da Orbán al Pride, con la complicità silenziosa di alcuni governi europei, tra cui il nostro, in Italia sei importanti cortei ci daranno forza e tenacia, per ribadire ancora una volta che l’Italia non vuole tornare indietro sui diritti civili. A Budapest – continua Piazzoni – il governo ha vietato il Pride ma ha autorizzato tre manifestazioni neonaziste. Una scelta politica gravissima che dimostra la deriva illiberale di questo esecutivo. Per questo la nostra presenza qui assume un valore simbolico ancora più forte. Oggi il nostro arcobaleno è l’anticorpo e l’antidoto contro il veleno dei nuovi fascismi che tentano di riconquistare l’Europa”, conclude Piazzoni.
15:56
Al Pride di Budapest si canta ‘Bella Ciao’ con Schlein
Elly Schlein insieme a tanti altri manifestanti sta intonando ‘Bella Ciao’ alla sfilata al corteo del Pride a Budapest. Diversi i cartelli contro la presidente della commissione Ue, Ursula Von der Leyen: “Ursula, proteggi Orban o la democrazia” e’ una delle scritte. Molte anche le magliette contro Orban e a favore dei diritti Lgbti+
Video Al Pride di Budapest si canta ‘Bella Ciao’
15:43
Al via il Pride di Budapest, presenti leader del centrosinistra
Il Pride a Budapest ha cominciato a sfilare. In testa al corteo il sindaco della città, Gergely Karácsony, accolto dall’ovazione della folla. Anche la folta delegazione di deputati ed eurodeputati del centrosinistra europeo si è unita al corteo. In precedenza i leader politici, tra cui Elly Schlein, Carlo Calenda e la vice premier spagnola Jolanda Diaz erano rimasti nel giardino del palazzo comunale per oltre un’ora. Al momento il corteo avanza in un clima di festa tra bandiere, canti e balli.
15:11
L’ultradestra blocca il ponte di Budapest
I militanti del partito estremista ungherese Patria Nostra hanno bloccato con le auto il ponte Szabadsag, tappa del percorso programmato del Pride, che a momenti partirà dal municipio di Budapest. La polizia non sta intervenendo.
14:44
In tanti davanti al municipio di Budapest tra bandiere e sfottò
I manifestanti del Pride cominciano a riunirsi davanti al municipio di Budapest da dove partirà il corteo. “La folla al parco del Municipio è già enorme”, scrive il quotidiano ungherese Blikk. L’atmosfera è al momento festosa tra bandiere arcobaleno e cartelli-sfottò contro Viktor Orban che ha vietato per legge la manifestazione di orgoglio Lgbtq+.
12:07
Schlein a Budapest, non si può vietare l’amore per legge
“Siamo qui per la libertà e la democrazia. Tu non puoi vietare l’amore per legge. Non puoi cancellare l’identità delle persone, il nostro corpo, siamo persone abbiamo diritti. Vietare il pride è una violazione dei diritti costituzionali europei”. Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa a fianco della presidente del gruppo S&d al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez a poche ore dal Budapest pride. “Nel mio paese, in Italia si stanno bloccando leggi contro l’omofobia: dobbiamo lottare insieme. La vergogna sono gli omofobi non noi che manifestiamo”. Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa a fianco della presidente del gruppo S&d al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez. Quindi ha concluso il suo intervento con ‘No pasaran’, la parola d’ordine dei repubblicani spagnoli ai tempi della guerra civile.
11:49
Ultradestra sfila a Budapest su stesso percorso del Pride
Con l’autorizzazione della polizia, una manifestazione di estrema destra è cominciata a Budapest, sulla stessa piazza davanti del municipio dove cominceranno a radunarsi alle 14 i partecipante del Pride. Un’altra manifestazione del partito estremista Patria Nostra (Mi Hazank) è prevista sullo stesso percorso annunciato del Pride, e un deputato del partito Elod Novak ha minacciato di chiudere il ponte Szabadsag (Libertà) sul quale intende passare il corteo. “Se la polizia non fa nulla per impedire la marcia Lbgt, faremo noi con i nostri mezzi”, ha detto. Gli organizzatori del Pride valutano di modificare il percorso annunciato.
11:21
+Europa, a Budapest per difendere la libertà di tutta l’Ue
“Quest’anno, il governo ungherese ha vietato il Budapest Pride, dopo anni di intensificazione delle restrizioni alla libertà. Il divieto non è solo un attacco a una comunità, ma un attacco alle libertà personali, alla riunione pacifica e ai valori europei. Questo è un attacco alla libertà che rappresentiamo. Il silenzio non è un’opzione, oggi siamo in piazza al fianco di Momentum e del popolo ungherese per difendere tutte le libertà di cui tutti parliamo”. Lo scrivono in una nota il segretario di Più Europa Riccardo Magi e il presidente Matteo Hallissey, che guida la delegazione di +E al Pride di Budapest.
“Le libertà civili non sono nazionali, sono europee. Quando i diritti vengono smantellati in un paese dell’UE, l’intera Unione si indebolisce”, concludono .
10:34
Calenda, a Budapest contro la deriva autoritaria di Orban
“L’Europa si fonda sullo Stato di diritto, la tutela del diritto di manifestare pacificamente e di amare chi si vuole indipendentemente dal sesso. Oggi sono a Budapest per testimoniare che i liberali non accettano in silenzio la deriva proputiniana e autoritaria di Orban”. Lo scrive su X il leader di Azione Carlo Calenda che oggi prenderà parte al Pride di Budapest.
10:00
Camere di sorveglianza sul percorso del Pride a Budapest
La polizia ha installato camere di sorveglianza lungo tutto il percorso annunciato del Pride che partirà alle 15 del pomeriggio nella capitale ungherese. Saranno usate per sanzionare i partecipanti con multe salate di contravvenzione, usando il sistema di riconoscimento facciale elettronico, in conformità dell’avvertimento del premier Viktor Orban di “conseguenze giuridiche” per i partecipanti. Il sistema finora non era stato mai usato in Ungheria.
Gli osservatori dubitano del funzionamento corretto del sistema. “Questo governo non ha saputo gestire sistemi molto meno complessi, come le liste d’attesa nella sanità pubblica”, ha osservato Gabor Horn dell’istituto Republicon. Comunque, la comunità Lgbt ha promesso un assistenza giuridica a tutti gli eventuali sanzionati per far ricorso in tribunale contro le multe. “Un immagine del sistema di riconoscimento facciale sarà insufficiente come prova a carico un tribunale”, ha detto un giurista della comunità.
09:57
Verdi Ue, ‘non il Pride ma il suo divieto è illegale’
“Il Pride non è illegale, il divieto di questo Pride è illegale: i diritti fondamentali non possono essere messi al bando. Siamo qui a sostenere gli ungheresi e in particolare il coraggio del sindaco di Budapest che si è battuto perchè si tenesse questo evento. Non vogliamo che la democrazia europea evolva in un’autocrazia”. Lo ha detto la copresidente dei Verdi Terry Reintke, alla conferenza stampa congiunta a Budapest.
09:53
Renew, l’Ue incompleta se uno Stato non difende la democrazia
“Essere qui non è un atto simbolico ma un atto politico: siamo qui a difesa della dignità del popolo ungherese, del suo diritto a battersi contro il regime di Orban. l’Europa non è completa se uno dei suoi membri chiude lo spazio democratico”. Lo ha detto la presidente del gruppo liberale Renew Europe Valérie Hayer nella conferenza stampa congiunta a Budapest.
09:50
Foti, Pride? ‘Tutelare la libertà di manifestare’
“Soprattutto a livello del Consiglio affari generali il tema dello stato di diritto è un tema che viene affrontato ogni volta che viene convocato. Devo dire che uno dei più tartassati sotto questo profilo è il collega ungherese (Viktor Orban), quindi devo far notare che l’Europa è attiva sotto questo fronte. Quanto poi alle adesioni così politiche io questo lo vedo in un modo diverso perché a mio avviso quello che bisogna tutelare è la libertà di manifestare.
La qualcosa non implica l’obbligo di condividere e tantomeno di partecipare”.
Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti, a Caffè Europa su radio 1 Rai rispondendo ad una domanda sul pride a Budapest vietato da Orban e sulla partecipazione di almeno una quarantina di eurodeputati progressisti.
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