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Milena Lerario, dalla Lucania all’aerospazio tra big data della geoinformazione – News – Ansa.it

    Una frase dell’Alfieri come motto, origini lucane, passione per il camino acceso, un labrador di quaranta chili e tredici tatuaggi, mentre sta già pensando ai prossimi. Milena Lerario, classe 1980, laureata in Ingegneria Aerospaziale all’Università di Pisa, guida e-Geos, la società nata dalla joint venture tra Telespazio 80% (Gruppo Leonardo) e l’Agenzia Spaziale Italiana 20%, che acquisisce, elabora e distribuisce dati satellitari di Osservazione della Terra.

    Nel momento in cui lo spazio è tornato al centro del dibattito e delle strategie internazionali, una donna è alla guida dell’azienda che detiene l’esclusiva per la distribuzione dei dati Radar della costellazione Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana e del ministero della Difesa italiano. Un’azienda che, inoltre, è un partner di riferimento nei principali programmi europei, a partire da Copernicus.

    “Viviamo immersi – spiega – nell’era della geoinformazione. Quotidianamente utilizziamo dati satellitari quando navighiamo con il GPS, consultiamo le previsioni meteo, facciamo pagamenti digitali. I dati satellitari non sono semplici fotografie, ma vere ‘mappe intelligenti’, ricche di informazioni: dal suolo alla vegetazione, fino alle infrastrutture. E sono essenziali anche per valutare la qualità dell’aria o prendere decisioni in caso di incendi, alluvioni, terremoti”.

    Milena Lerario, amministratrice delegata di e-GEOS


     

    Dalle montagne lucane al centro spaziale di Matera

    Il Centro di Geodesia spaziale di Matera è il nodo principale della rete e-Geos: qui le immagini radar satellitari arrivano grezze e vengono elaborate grazie ad algoritmi avanzati e all’intelligenza artificiale. Ma, proprio in un paesino vicino Matera, Lerario è nata e cresciuta. “Sto riscoprendo la Lucania: citando un noto cantautore ‘certi amori fanno giri immensi e poi ritornano’. Ho avuto un’infanzia fatta di cose semplici e vere, un misto di esperienze uniche fatte all’estero grazie alla visione dei miei genitori e vita in un paese di mille anime. Un senso di solitudine e non appartenenza riempito da viaggi e libri. Non ho avuto esempi eclatanti da seguire ma ho appreso qualcosa da chiunque. Ho però una frase che porto sempre con me, che mi insegnò mio padre, mutuando le parole di Vittorio Alfieri: “Volli, sempre volli, fortissimamente volli.

    A 9 anni voleva fare il giudice antimafia, ma il suo paesino di mille anime si trova vicino alla base militare americana di Gioia del Colle: “Durante i periodi di addestramento degli F16, quelle enormi macchine volanti hanno iniziato ad incuriosirmi”. Quella che chiama con orgoglio la sua “resilienza lucana” la porta, già a undici anni, a decidere quello che vuole fare. “Nel 1991 scrissi per chiedere informazioni alla Facoltà di Ingegneria aerospaziale, fingendomi diciottenne. Fino all’ultimo, i miei hanno cercato di dissuadermi spinti da un sentimento di protezione, ma poi sono stati i miei migliori alleati”.

    Milena Lerario, amministratrice delegata di e-GEOS

    La bocciatura non è un fallimento

    Nel 1999 si trasferisce quindi a Pisa e si iscrive all’Università, ma gli inciampi non sono pochi. “L’esame di disegno tecnico industriale – ricorda – è stato un grande ostacolo da superare, il professore ormai mi salutava riconoscendomi. E infine ce l’ho fatta perché non ho mai vissuto la bocciatura come un fallimento, ma come un intoppo da gestire: avevo l’ansia di finire”.

    Quando si laurea, accetta una proposta di lavoro, destinazione Amburgo, chiamata la “porta del mondo” per le sue rotte commerciali. Qui lavora sul piano di coda dell’A380 per Airbus Deutschland. Questo percorso la porta, nel 2022, alla guida di Airbus Italia, con la sfida di trasformarla da società di servizi a realtà produttiva. “La scelta più coraggiosa è stata quella di tornare in Italia. Non mi tiro mai indietro quando mi propongono una sfida. Ma quella è stata la volta in cui ho temuto di lasciare un contesto internazionale”. La scelta di cui va più orgogliosa invece l’ha fatta in Spagna, qualche anno prima quando a Madrid era responsabile della produzione di veicoli spaziali per Airbus Defence&Space. “Nel periodo della pandemia Covid, ho creato un team di lavoro in cui sono nate relazioni di valore, una combinazione di rispetto e amicizia, legami solidi che ancora restano”.

    Studia arabo, yiddish e russo, parla già sette lingue ma “se avessi un genio della lampada gli chiederei di imparare a parlarle tutte”. Difetti? “Sono una persona diretta che va al punto e lo dico forse in modo diverso da quello che ci si aspetta. Non mi sentirò mai arrivata e guardo sempre a chi fa meglio”. L’importante è sapere dove ritrovare energia nelle giornate più difficili. “Nel mio caso, accendere il camino alla sera la sera, andare a fare la spesa. Passeggiare con il mio labrador. E discutere con mio marito: siamo due arieti”.

    Milena Lerario, amministratore delegato di e-GEOS

     

    “Non può fare ingegneria, manca di logica”

    Il talento femminile in materie Steam (acronimo di Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) è sdoganato, anche se ci abbiamo messo secoli. Che consiglio darebbe a una ragazza che sogna di lavorare nell’aerospazio? “Vedo giovani molto preparate e volenterose, tese all’obiettivo. L’unico consiglio che potrei dare loro – spiega Lerario – è di non prendersi troppo sul serio, essere meno autoreferenziali, mantenere i piedi per terra. E non farsi fermare dagli altri. All’esame di maturità il mio professore di filosofia mi disse: non può fare ingegneria, manca di logica. Queste parole mi sono rimaste impresse. Ma, invece di scoraggiarmi, mi hanno spinto a dimostrare il contrario. E ho voluto imprimerlo anche in un tatuaggio che, con una frase in klingon (lingua artificiale creata per l’universo di Star Trek, ndr), sintetizza tutta la determinazione e la resilienza necessarie ad andare avanti nella strada che ho scelto”. Strada spesso non facile. Per questo, un altro tatuaggio, ben visibile all’interno dell’avambraccio destro, riprende la frase in latino: ‘Per aspera ad astra‘. Ovvero ‘Fino alle stelle attraverso le difficoltà’.

    Milena Lerario, amministratrice delegata di e-GEOS

     

    Leadership al femminile nelle STEAM: “Serve una voce, non solo esserci”

    Nel settembre 2024, viene nominata amministratrice delegata di e-Geos e responsabile della Business Line Geo Information di Telespazio e del Centro di Eccellenza dei Servizi di Leonardo Space.

    Una doppia sfida, perché in Italia solo il 4% degli amministratori delegati è donna secondo lo studio ‘Women in the boardroom: a global perspective’. Inoltre la geoinformazione e l’aerospazio sono, non solo in Italia, un mondo a prevalenza maschile. “Mi è capitato spesso di essere l’unica donna nella stanza. In quei momenti – racconta Milena Lerario – capisci che non basta ‘esserci’: serve avere una voce, una visione chiara e il coraggio di proporre strade diverse, anche quando non sono quelle più battute. Quello che mi ha aiutata è stato un mix di determinazione, capacità di adattarmi a contesti molto diversi e, soprattutto, la volontà di costruire relazioni solide”.

    In e-Geos molti ruoli della cosiddetta “prima linea” sono ricoperti da donne. “Abbiamo donne ai vertici della Direzione Operativa, delle Risorse Umane, del Dipartimento di Risk Management e della Comunicazione. Promuoviamo percorsi di crescita, sosteniamo la mobilità interna, cerchiamo di creare un ambiente dove le persone possano portare idee”.

    Quando le donne arrivano in ruoli apicali, spesso introducono sfumature diverse nel modo di gestire persone e processi. “Non per una presunta naturale inclinazione, ma perché hanno dovuto sviluppare, lungo il percorso, una sensibilità particolare nell’ascolto, nella cooperazione e nella lettura dei contesti. Servono – precisa l’ad di e-Geos – competenze tecniche, curiosità. È inoltre importante sviluppare tenacia, perché i percorsi non sono sempre lineari. Infine, fondamentale è la consapevolezza del proprio valore: non intesa come assertività fine a sé stessa, ma come capacità di portare idee e prospettive nuove”.

    Per approfondire Agenzia ANSA La chirurga Spolverato: “Bocciata al primo test di medicina, così ho preso la rincorsa” – News – Ansa.it La chirurga Gaya Spolverato: “Sono stata bocciata al primo test di medicina ma mi ha aiutato a prendere la rincorsa” Parla la più giovane primaria italiana: “La violenza sulle donne si combatte anche eliminando gli ostacoli alla leadership femminile. Il soffitto di cristallo esiste, ma si può rompere“. (ANSA)

     

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