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Si alza lo scontro sui bimbi nel bosco, ‘un sequestro’ – Notizie – Ansa.it

     Doveva essere solo una storia con al centro i diritti di tre bambini; è diventata l’ennesimo terreno di scontro sulla giustizia: non più una vicenda dei piccoli tolti ai genitori che vivono nei boschi dell’Abruzzo e ora sono sono portati in una casa famiglia, ma un duro botta e risposta tra governo e magistratura. “Un sequestro, una vicenda grave” l’accusa che arriva dall’esecutivo. Un atto eseguito su “elementi oggettivi” la replica dell’Anm. Il tutto senza tener conto della cosa più importante, lo stato dei bambini. Che ovviamente, come conferma il legale della famiglia che sta già preparando il ricorso contro la decisione del tribunale, “sono scossi” da tutto quello che sta accadendo intorno a loro.
    Il primo a riaccendere la polemica è il ministro della Giustizia Carlo Nordio che già venerdì, dopo essersi sentito con la premier Giorgia Meloni, aveva annunciato la possibilità di inviare gli ispettori. “Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso e grave – dice oggi da Stresa tornando sul tema – quindi bisognerà approfondire. In questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale” ma ci saranno, è la promessa del Guardasigilli, “accertamenti profondi”. Parole alle quali seguono quelle, ancora più dure, di Matteo Salvini. Siamo di fronte, dice il vicepremier e ministro dei Trasporti, ad un “sequestro” di tre bimbi tolti alla madre e al padre “in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa”. Poi il leader della Lega ribadisce la sua volontà di andare in Abruzzo “la settimana prossima” e lancia l’ennesima stoccata ai magistrati: “giudici e assistenti sociali non rompano le scatole. Anche questa storia dimostra che una profonda, sana e giusta riforma della giustizia che non funziona, sarà fondamentale”. 

     

    Video Figli allontanati dalla famiglia nel bosco, il padre: ‘Allora torniamo in Australia’

     Accuse alle quali replica, l’Associazione nazionale magistrati, prima con una nota ufficiale del direttivo e poi con il segretario Rocco Maruotti. L’atto del tribunale dell’Aquila, dice l’associazione delle toghe, “si fonda su valutazione tecniche ed elementi oggettivi: sicurezza, condizioni sanitarie, accesso alla socialità, obbligo scolastico. Ed è stato assunto con finalità esclusivamente protettive”. L’ordinanza, aggiunge Maruotti, “è stramotivata”: la politica legga “i provvedimenti prima di attaccare a occhi chiusi” e non strumentalizzi.
    L’Associazione dei magistrati per i minori e la famiglia fa presente che i giudici “hanno il dovere di intervenire” tutte le volte che ravvisano “concreti e attuali motivi” per ritenere “compromessi o anche solo messi a rischio” i diritti fondamentali dei minorenni. 

    Video Famiglia in un bosco in Abruzzo, il Tribunale dei minori allontana i tre figli

     

     Una lettura che non va giù al legale di Nathan e Catherine, i genitori dei tre bambini. I piccoli, ripete l’avvocato Giovanni Angelucci che sta lavorando al ricorso per far tornare i tre con i genitori, “sono vaccinati, non hanno problemi di socialità e neppure di scolarizzazione, e l’abitazione ha l’idoneità statica con un certificato rilasciato lunedì scorso e che depositeremo”.
    Nulla, insomma, per cui disporre la sospensione della potestà genitoriale alla coppia. “Questi bambini hanno più relazioni vere di tanti coetanei che magari hanno amici virtuali sul telefonino. E la mobilitazione pacifica, che c’è stata e ci sarà, dei cittadini di quel comprensorio, dimostra la socialità di questa famiglia” attacca ancora l’avvocato. Una mobilitazione che si è trasferita anche on line, dove la petizione ‘salviamo la famiglia che vive nel bosco’ ha raccolto 90mila firme in 10 giorni. Quanto alla questione della scolarizzazione il problema è superato da un provvedimento dell’Istituto comprensivo competente “che ratifica la richiesta dei genitori di avvalersi dell’istruzione parentale”.
    Si vedrà chi ha ragione. Il dato certo al momento è che i tre bambini tra i 6 e gli 8 anni, si trovano nella casa famiglia e possono vedere la madre, che dorme in un’altra stanza, saltuariamente. Una situazione certo non facile. “Sono scossi – ammette l’avvocato – ma vivono la situazione in maniera forte e positiva perché sanno che sono nel giusto e sono coscienti di questo perché i genitori li hanno sempre messi al corrente di tutto”. 

    Nordio: ‘Grave togliere bimbi a famiglia, faremo verifiche’

    “Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, quindi bisognerà approfondire. Bisogna fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, a Stresa, commentando la vicenda dei tre bambini della coppia anglo-australiano Nathan e Catherine che vive nel bosco a Palmoli, in Abruzzo, allontanati giovedì scorso dal Tribunale dei minori di L’Aquila e trasferiti in una casa protetta.

    “Siamo bombardati da decenni da profeti che dicono che bisogna smetterla con consumismo, con la tecnologia, e bisogna tornare allo stato di natura. Qualcuno probabilmente lo fa e bisogna vedere se questo comprometta l’educazione dei bambini. Penso che i genitori siano i primi e essere consapevoli dei loro doveri”, ha aggiunto Nordio.

    Salvini: ‘In Abruzzo sequestrati 3 bimbi in maniera indegna’

    “Un sequestro di tre bambini portati via da una mamma e da un papà in maniera indegna, preoccupante, pericolosa e vergognosa. Sono impegnato ad andare fino in fondo e se serve anche a parlare con il giudice del tribunale dei minori”. Lo ha detto Matteo Salvini durante un evento a Milano, tornano sulla vicenda dei bimbi che vivono con la famiglia nel bosco. “Andrò in Abruzzo la settimana prossima. Giudice e assistenti sociali d’Abruzzo non rompano le scatole – ha aggiunto -. Anche questa storia dimostra che una profonda, sana e giusta riforma della giustizia che non funziona sarà fondamentale”. 

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