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Israele approva il piano che divide la Cisgiordania – Notizie – Ansa.it

    “E’ la fine dell’illusione dello Stato di Palestina. Esulta il ministro israeliano Bezalel Smotrich, falco dell’ultradestra del governo Netanyahu, nell’annunciare l’approvazione definitiva della nascita del nuovo insediamento E1 a est di Gerusalemme, che di fatto taglia in due la Cisgiordania, separandone il nord e il sud e frammentando ancor di più il territorio di un eventuale futuro Stato. 

    Per approfondire Agenzia ANSA Il corridoio E1 che divide la Cisgiordania e distrugge il sogno di due Stati – Notizie – Ansa.it Una Cisgiordania spezzata in due, divisa da una porzione di territorio che da un lato unisce Gerusalemme Est all’insediamento di coloni di Ma’ale Adumim, ai bordi del deserto della Giudea, e che dall’altro separa la regione di Ramallah da quella di Betlemme. (ANSA)

     

    “Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti”, è il reale obiettivo rivendicato dallo stesso Smotrich, per cui ognuna delle 3.400 nuove unità abitative destinate ai coloni rappresenta “un chiodo sulla bara di questa idea pericolosa”. Il progetto di nuove colonie, ritenute illegali dalle Nazioni Unite in base al diritto internazionale, è stato condannato dall’Autorità nazionale palestinese che accusa Israele di voler trasformare la Cisgiordania in una “vera e propria prigione” e di voler “minare le prospettive di attuazione della soluzione dei due Stati”.

    Stessa considerazione avanzata dall’Unione europea che ha rinnovato l’appello a Israele a rinunciarvi: “La politica di insediamento, che comprende demolizioni, trasferimenti forzati, sfratti e confische di abitazioni, deve cessare. Insieme alle continue violenze dei coloni e alle operazioni militari, queste decisioni unilaterali stanno alimentando una situazione già tesa sul terreno e compromettendo ulteriormente ogni possibilità di pace”, ha avvertito Bruxelles.

    Mentre da Londra è arrivata la ferma condanna del ministro della Difesa, David Lammy. E anche lo storico movimento pacifista israeliano Peace Now punta il dito contro il progetto il cui unico scopo – denuncia – è “sabotare una soluzione politica per Gaza e la Cisgiordania e precipitare verso uno stato di apartheid binazionale”. Netanyahu vuole inoltre accelerare l’operazione per occupare Gaza City e alcuni campi profughi limitrofi considerati “le ultime roccaforti di Hamas”, mentre è attesa a giorni la risposta israeliana alla proposta araba per 60 giorni di tregua in cambio di una parte degli ostaggi, già accettata dalla fazione palestinese. Il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato il piano di attacco alla città più popolosa della Striscia – che prevede anche lo sgombero verso sud di un milione di palestinesi già stremati – e il richiamo di circa 60.000 riservisti “per portare a termine la missione”.

    Proprio a sud, vicino a Khan Yunis, l’Idf ha riferito di aver respinto un attacco “su larga scala”, definito dai media israeliani il più massiccio dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, e di aver ucciso 10 terroristi che avevano tentato di infiltrarsi in una postazione della Brigata Kfir, con un bilancio di tre soldati feriti. Le Brigate Ezzedin al Qassam hanno invece rivendicato il raid, sostenendo di aver causato diversi “morti e feriti” tra i militari. Come il nuovo insediamento in Cisgiordania, anche l’imminente offensiva a Gaza preoccupa la comunità internazionale. Secondo Emmanuel Macron l’ennesima operazione militare “non può che portare a un vero e proprio disastro per i due popoli e trascinare la regione in una guerra permanente”.

    Per il capo dell’Eliseo, già ai ferri corti con Netanyahu che lo accusa di “alimentare l’antisemitismo” nel perseguire il riconoscimento dello Stato palestinese, a Gaza serve al contrario un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi israeliani, il disarmo di Hamas e “una missione di stabilizzazione internazionale” alla quale sta lavorando con Egitto e Giordania.

    Al fianco di Israele, si schierano invece saldamente gli Stati Uniti di Donald Trump che definisce Netanyahu “un eroe di guerra” che “sta combattendo”, ha detto il tycoon prima di attribuirsi lo stesso titolo. Tanto che il dipartimento di Stato ha annunciato sanzioni ad altri quattro giudici della Corte penale internazionale, che ha emesso un mandato di arresto per crimini di guerra contro il premier israeliano e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusando l’organismo di essere “uno strumento di lotta legale contro gli Usa e il loro stretto alleato Israele”.

    Netanyahu si è congratulato con Marco Rubio per la mossa, “un’azione decisiva contro la campagna di diffamazione e menzogne contro lo Stato di Israele (e il suo esercito) a favore della verità e della giustizia”. Dal canto suo la Cpi denuncia “un attacco alla propria indipendenza” e promette che “continuerà ad adempiere al suo mandato, imperterrita, indipendentemente da qualsiasi pressione o minaccia”

       

    Smotrich, progetto Cisgiordania cancella illusione 2 Stati

    L’approvazione del progetto di un mega insediamento israeliano in Cisgiordania rappresenta – ha detto il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich – “un passo significativo che cancella praticamente l’illusione dei due Stati e consolida la presa del popolo ebraico sul cuore della Terra d’Israele”. E aggiunge: “Lo Stato palestinese viene cancellato dal tavolo non con slogan, ma con i fatti. Ogni insediamento, ogni quartiere, ogni unità abitativa è un altro chiodo sulla bara di questa pericolosa idea”.

    Macron, nuova offensiva a Gaza porterà a un vero disastro

    “L’offensiva militare che Israele prepara a Gaza non può che portare a un vero disastro per i due popoli e trascinerà la regione in una guerra permanente”. Lo scrive il presidente francese Emmanuel Macron su X, riferendo di due telefonate con il re Abdallah di Giordania e il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Con i due Paesi arabi, Macron preme invece per “una missione di stabilizzazione internazionale per Gaza”.

    Peace now, scopo insediamento E1 è sabotare soluzione politica

    L’organizzazione israeliana Peace Now, che si batte contro gli insediamenti e a favore della soluzione a due Stati, ha duramente criticato l’approvazione di un nuovo insediamento in Cisgiordania che “minaccia gravemente la fattibilità di un futuro Stato palestinese” e “porterebbe Israele a diventare uno Stato binazionale”. E il cui unico scopo “è sabotare ogni soluzione politica per Gaza e Cisgiordania”. “Con il pretesto della guerra, Smotrich e la sua minoranza di amici messianici stanno creando un insediamento illusorio che dovremo abbandonare in caso di accordo”, afferma l’organizzazione, aggiungendo che miliardi di shekel potrebbero essere spesi e sprecati per lo sviluppo del progetto. “L’intero scopo dell’insediamento in E1 è sabotare una soluzione politica e precipitarsi verso uno stato di apartheid binazionale”, aggiunge. Il progetto – spiega l’organizzazione – dividerebbe di fatto il nord della Cisgiordania dal sud, così come la Cisgiordania da Gerusalemme Est impedendo lo sviluppo dell’area metropolitana tra Ramallah, Gerusalemme Est e Betlemme. Prevede la realizzazione di 3.401 unità abitative nella controversa area E1, adiacente all’insediamento di Ma’ale Adumim. Inoltre, 342 unità abitative sono previste nell’insediamento di Asa’el, che il governo israeliano ha legalizzato nel febbraio 2023. L’approvazione della costruzione nell’area E1 – prosegue Peace now – è avvenuta a tempo di record, appena due settimane dopo una udienza che il 6 agosto aveva discusso le possibili obiezioni.

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