L’Ufficio governativo per i media di Gaza ha affermato che 100.000 bambini di età non superiore ai due anni, tra cui 40.000 neonati, rischiano di morire entro pochi giorni a causa di un “imminente disastro umanitario senza precedenti” provocato da Israele. Lo riporta Al Jazeera.
Questa situazione è dovuta alla “totale mancanza di latte per bambini e di integratori nutrizionali, alla continua chiusura dei valichi e all’impedimento dell’ingresso dei più semplici rifornimenti di base”, si legge in un comunicato.

“Siamo di fronte a un’attesa e deliberata uccisione di massa che viene lentamente commessa contro i neonati allattati dalle madri con acqua invece che con latte per bambini per giorni, come risultato della politica di fame e sterminio perseguita dall’occupazione israeliana”, si legge in un comunicato stampa.
Video La denuncia di un medico a Gaza: ‘Moriamo di fame anche noi’
L’organismo militare israeliano che coordina l’ingresso degli aiuti (Cogat) a Gaza afferma che ieri “circa 90 camion di cibo” sono stati scaricati ai valichi di frontiera, mentre “oltre 100″ sono stati raccolti dall’Onu e da organizzazioni internazionali da Gaza. Lo riporta il Times of Israel. Cogat suggerisce, tuttavia, che ” centinaia di camion attendono ancora di essere ritirati” e condivide le immagini di quelli che definisce “centinaia di pallet di aiuti delle Nazioni Unite ancora in attesa di raccolta e distribuzione”. Si tratta dell’ultimo aggiornamento negli scambi di accuse tra Israele e le Nazioni Unite per la crisi umanitaria in atto a Gaza.
Il New York Times sottolinea che Israele non ha prove di alcun presunto sistematico saccheggio degli aiuti dell’Onu da parte di Hamas, argomento principale utilizzato per giustificare la
creazione della controversa Gaza Humanitarian Foundation.
Il quotidiano cita due alti ufficiali militari israeliani e altri due israeliani coinvolti nella vicenda. Le fonti, che hanno parlato in condizione di anonimato, affermano che il sistema delle Nazioni Unite per la distribuzione degli aiuti è stato finora il metodo più affidabile ed efficace, mentre Hamas ruberebbe da organizzazioni più piccole che contribuiscono agli aiuti.
L’esercito israeliano ha dichiarato al Times in una nota che il saccheggio di aiuti da parte di Hamas è “ben documentato” e che “ha sfruttato gli aiuti umanitari per finanziare attività terroristiche”. Tuttavia, non ha smentito le notizie secondo cui non ci sono prove che suggeriscano un saccheggio regolare degli aiuti Onu.
Starmer: ‘Gb pronta a inviare aiuti a Gaza per via aerea’
Riconoscimento Stato Palestina necessario ma in quadro più ampio ROMA Il Regno Unito è pronto a giocare un ruolo di primo piano nell’invio di aiuti a Gaza per via aerea, come recentemente autorizzato da Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina sarà poi un ulteriore passo, ma deve “essere parte di un piano più ampio che alla fine si traduca in una soluzione a due Stati e in una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani”. Lo ha affermato il premier britannico Keir Starmer in una intervista al Mirror.
“La notizia che Israele permetterà ai Paesi di lanciare aiuti via aerea a Gaza è arrivata troppo tardi, ma faremo tutto il possibile per far arrivare gli aiuti attraverso questa via”, ha detto Starmer, descrivendo le immagini provenienti dalla Striscia come “assolutamente orribili”. Tra le proposte, l’accoglienza di un maggior numero di bambini palestinesi nel Regno Unito per cure mediche specialistiche.
Il premier ha poi aggiunto che il Regno Unito sta già collaborando con la Giordania per far arrivare gli aiuti britannici sugli aerei e nella Striscia, un sistema che le agenzie umanitarie hanno tuttavia giudicato insufficiente. Nei giorni scorsi un terzo dei parlamentari ha firmato una lettera chiedendo al governo di riconoscere uno Stato palestinese.
Ieri sera le autorità israeliane, pur continuando a sostenere che, sebbene la situazione umanitaria a Gaza sia difficile, non c’è una carestia diffusa, hanno annunciato che avrebbero iniziato a consentire agli Emirati Arabi Uniti e alla Giordania di riprendere i lanci di aiuti umanitari a Gaza. Lo ha fatto sapere il Coordinatore delle Attività Governative di Israele, riportano il Times of Israel, “in un apparente riconoscimento della gravità della situazione”.
Tuttavia le agenzie per gli aiuti umanitari hanno criticato la mossa, ricordando, fra l’altro, che l’anno scorso, l’esercito statunitense, in coordinamento con Giordania, Egitto e Francia, aveva paracadutato decine di migliaia di pasti nel nord di Gaza, in un caso, nel marzo 2024, uccidendo cinque palestinesi.
Unrwa: ‘I lanci di aiuti su Gaza inefficienti, sono una distrazione’
Il direttore dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha fortemente criticato l’uso dei lanci aerei per consegnare aiuti umanitari a Gaza, definendoli “inefficienti” e una “distrazione” dall’affrontare le cause profonde della crisi. “I lanci aerei non invertiranno la crescente carestia”, ha dichiarato il commissario generale Philippe Lazzarini, citato dal Guardian. “Sono costosi, inefficienti e possono persino uccidere civili affamati. Sono una distrazione e un’arma di copertura”.
“Una fame provocata dall’uomo può essere affrontata solo con la volontà politica. Togliere l’assedio, aprire i cancelli e garantire spostamenti sicuri e un accesso dignitoso alle persone bisognose. Trasportare gli aiuti è molto più facile, più efficace, più veloce, più economico e più sicuro. È più dignitoso per la popolazione di Gaza”, ha sottolineato. I suoi commenti giungono mentre il Regno Unito intensifica il suo coinvolgimento negli sforzi internazionali per la distribuzione di aiuti via aerea.
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