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Medio Oriente: Trump, ‘annientati’ i siti nucleari in Iran – Notizie – Ansa.it

    05:02

    Media si interrogano su efficacia raid Usa in Iran e su uranio

     Il giorno dopo che il presidente Donald Trump ha dichiarato che il programma nucleare iraniano era stato “completamente e totalmente annientato” dalle bombe americane anti-bunker e da una raffica di missili, lo stato effettivo del programma sembrava molto più confuso, con alti funzionari che ammettono di non conoscere il destino delle riserve di uranio iraniano arricchito ad un livello vicino a quello necessario per una bomba. Riserve che gli iraniani potrebbero aver messo in salvo in tempo. I dubbi rimbalzano sui media Usa.
    “Lavoreremo nelle prossime settimane per assicurarci di fare qualcosa con quel combustibile e questo è uno degli argomenti su cui parleremo con gli iraniani”, ha detto lo stesso vicepresidente J.D. Vance ad Abc, riferendosi ad una quantità di uranio sufficiente a produrre nove o dieci armi atomiche.
    Ciononostante, ha sostenuto che il potenziale del paese per trasformare quel combustibile in armi e’ stato sostanzialmente ridimensionato perché non ha più le attrezzature per trasformarlo in armi operative. Nel briefing con i giornalisti, is Segretario alla Difesa Pete Hegseth e il capo di stato maggiore congiunto, Dan Caine, hanno evitato le affermazioni massimaliste di Trump sul successo dell’operazione. E hanno affermato che una valutazione iniziale dei danni subiti in battaglia in tutti e tre i siti colpiti dai bombardieri B-2 dell’Aeronautica Militare e dai missili Tomahawk della Marina ha mostrato “gravi danni e distruzione”. Ma gli esperti dicono che serviranno settimane per capire quanto l’attacco e’ stato devastante ed efficace. 

    04:26

    Trump, ‘annientati’ i siti nucleari in Iran

    Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrato dalle immagini satellitari. Annientamento è un termine esatto! La struttura bianca mostrata è incastonata profondamente nella roccia, con il tetto ben al di sotto del livello del terreno, e completamente protetto dal fuoco. I danni maggiori si sono verificati ben al di sotto del livello del suolo. Centro!!!”. Così il presidente Usa, Donald Trump, su Truth. 

    04:16

    ‘Trump rinvia a martedì la partenza per il vertice Nato’

     Donald Trump rinvia la partenza per il vertice Nato di Amsterdam, probabilmente per la situazione in Iran. La Casa Bianca aveva annunciato la sua partenza per oggi ma nel programma di lunedì risulta solo una riunione con il Consiglio per la sicurezza nazionale, alle 13 locali (le 19 in Italia). Citando fonti della West Wing, alcuni media, tra cui NewsNation, hanno riferito che il tycoon partirà martedì per il summit dell’Alleanza, in programma il 24 e il 25 giugno. 

    04:11

    Media Cina, da bombe Usa sull’Iran colpo alla sicurezza globale

     L’azione militare Usa contro l’Iran, “in grave violazione degli scopi e dei principi della Carta dell’Onu e del diritto internazionale, non solo aumenta le tensioni in Medio Oriente, ma rischia anche di innescare una crisi più ampia”. Il Global Times, il tabloid del Quotidiano del Popolo, la voce del Partito comunista cinese, critica duramente in un editoriale l’intervento americano del fine settimana pro Israele nel conflitto contro Teheran, osservando che “ciò che le bombe Usa hanno colpito è il fondamento dell’ordine di sicurezza internazionale. Attaccando gli impianti nucleari sotto la tutela dell’Aiea, Washington ha creato un pericoloso precedente”.
    Data la loro natura unica, “i danni a tali siti potrebbero causare gravi perdite nucleari, con il potenziale rischio di disastri umanitari e gravi rischi per la sicurezza regionale. Le tragiche lezioni del passato, tratte dagli incidenti nucleari di Chernobyl e Fukushima, hanno già dimostrato che le conseguenze delle perdite nucleari non sono una minaccia per un singolo paese, ma hanno un impatto sulle nazioni confinanti e sulla sicurezza globale”. Utilizzando bombe ‘bunker-buster’ per “ottenere ciò che Israele non è riuscito a fare”, gli Stati Uniti “hanno aumentato deliberatamente il livello di armamenti utilizzati, gettando benzina sul fuoco della guerra e spingendo il conflitto Iran-Israele sempre più verso uno stato incontrollabile”, si legge nell’editoriale.
    Per l’Iran, l’attacco “è una palese provocazione. Dopo aver risposto di riservarsi tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo, Teheran ha lanciato domenica per la prima volta il potente missile Kheibar Shekan contro Israele”. Il parlamento iraniano ha poi votato a favore della chiusura dello Stretto di Hormuz, un punto critico di transito circa un quinto del consumo mondiale di petrolio e gas. Una volta che “sarà bloccato dalla guerra, i prezzi internazionali del petrolio sono destinati a fluttuare drasticamente, mentre la sicurezza del trasporto marittimo globale e la stabilità economica dovranno affrontare serie sfide”, sottolinea l’editoriale. 

    01:46

    Usa a cittadini americani nel mondo, fate più attenzione

     In un avviso inviato a tutti gli americani nel mondo e pubblicato domenica sul suo sito web, il Dipartimento di Stato Usa ha invitato tutti i cittadini statunitensi all’estero a prestare attenzione. “Il conflitto tra Israele e Iran ha causato interruzioni dei viaggi e la chiusura periodica dello spazio aereo in tutto il Medio Oriente”, spiega l’avviso. “Esiste il rischio di manifestazioni contro i cittadini statunitensi e i loro interessi all’estero. Il Dipartimento di Stato consiglia ai cittadini statunitensi di tutto il mondo di prestare maggiore attenzione”, è il monito. 

    00:22

    Nyt, segni di possibili attacchi a basi Usa in Iraq, Siria

     Funzionari militari e dell’intelligence americani hanno rilevato segnali secondo cui milizie sostenute dall’Iran si stanno preparando ad attaccare le basi statunitensi in Iraq, e forse in Siria, in rappresaglia per gli attacchi statunitensi in Iran. Lo scrive il New York Times citando un funzionario Usa, precisando che finora tali milizie si sono trattenute e che funzionari iracheni stanno lavorando duramente per dissuaderle dall’agire. 

    23:06

    Trump apre a cambio di regime a Teheran

     “Non è politicamente corretto usare il termine ‘cambio di regime’, ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di rendere l’Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime??? Miga!!!”: lo scrive Donald Trump, parafrasando Maga (Make America great again) in Miga per adattarlo all’Iran. E’ la prima volta che il presidente sembra aperto ad un cambio di regime. 

    www.ansa.it (Article Sourced Website)

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